Leonzio, Leonardi a GS.it: «Obiettivo? Giocarcela con tutti, sarà una D dura. Su D’Agosta...»
Il patron dei bianconeri in esclusiva a Goalsicilia.it.
La Sicula Leonzio ha raggiunto dopo una splendida cavalcata la serie D e proprio nella quarta serie vuole essere protagonista. A muovere i fili il presidente Giuseppe Leonardi, con cui abbiamo parlato del prossimo campionato, degli obiettivi ma non solo. Queste le parole del patron ai microfoni di Goalsicilia.it.
Presidente, a detta di tutti ve la giocherete con le campane per vincere il campionato…
«Guarda, non sarà facile. Siamo una buona squadra ma andremo a giocare con compagini importanti, questo girone di serie D è una “C2” a tutti gli effetti. Di sicuro proveremo a giocarcela contro chiunque».
L’obiettivo qual è?
«Non è una frase di rito, ma intanto la salvezza ottenendola il prima possibile. Poi quello che viene ci prendiamo. Non voglio fare gli errori commessi da altre squadre in passato, che magari hanno preso sotto gamba la serie D. In questa categoria, se sbagli le prime 4/5 partite, rischi di vanificare il lavoro di tre anni e non ce lo possiamo permettere».
Ha fatto sforzi non indifferenti per costruire una squadra di assoluto valore, con giocatori di importanza assoluta. C’è qualcuno su cui punta in particolare?
«Il mister ha voluto una rosa di 26 elementi e sappiamo che il motore sono gli Under. Indovinando questi ragazzi, inserendo i “grandi” nelle posizioni giuste, riusciremo a divertirci».
Ha assistito alla gara con l’Igea Virtus di Coppa Italia, che sensazioni ha avuto dai suoi ragazzi?
«Molto positive, ci è mancato soltanto il gol. Abbiamo preso una rete su rigore che si poteva evitare, ma abbiamo giocato con grande intensità ed il caldo non ha permesso di esprimerci nel miglior modo possibile. La prestazione c’è stata, abbiamo creato 8/9 palle gol nitide. Ad agosto è un calcio “di conoscenza”, avendo cambiato il 75% nella rosa non è facile che arrivi tutto nell’immediato. Ho visto sicuramente qualcosa di carino e di prospettiva importante».
Di breve termine abbiamo parlato, l’obiettivo a lungo termine invece qual è?
«Programmiamo da quattro anni, oltre alla prima squadra perché non esiste solo quella. Siamo in fase di progettazione del centro sportivo, la crescita è anche questo. Poi ovviamente radicarci in queste categorie».
È soddisfatto della vicinanza della tifoseria?
«Sinceramente sì. Tre anni fa ho preso il nulla, c’erano solo 10 pazzi, perché li definisco così, il “Commando Bianconero” di Sato Tomasello. Mi hanno voluto incontrare e chiesto di non essere presi in giro, se stiamo facendo grandi cose è anche merito loro. Io sono molto ambizioso, ovviamente mi aspetto anche di più dai miei tifosi».
Fabio D’Agosta ha affermato ai nostri microfoni di essere rimasto un po’ deluso dal trattamento ricevuto alla fine dello scorso campionato. Vuole replicare?
«Nel calcio ho visto tante cose e sono sicuro che ne vedrò tante altre. Abbiamo incontrato il ragazzo, tra i pochi ad essere subito contattati per far parte del nostro gruppo, dandogli la possibilità di fare parte della Sicula Leonzio anche in serie D da protagonista, visto che sarebbe stato tra i cinque attaccanti che si sarebbero andati a giocare il posto da titolare. Il sig. D’Agosta ha preferito fare altre scelte, scelte economiche, ma non è stato trattato male, forse la Leonzio è stata trattata male da lui. Noi l’accordo lo volevamo fare, faceva parte del nostro progetto, ma lui ha manifestato la voglia, visto che si doveva andare a sposare, di guadagnare qualcosina di più fuori. Gli avevamo dato la possibilità di farsi la serie D, cose che non era successa in altri casi come a Siracusa. Forse l’essere trattato male intende che non lo abbiamo accontentato nelle cifre che voleva lui? Non lo so».
Insomma lei ribadisce che è stata una scelta del calciatore…
«A Scordia non aveva fatto bene fino a dicembre, è arrivato a Lentini fuori condizione, lo abbiamo recuperato sia fisicamente che mentalmente e le ultime cinque partite ci ha fatto fare il salto di qualità. Era una scommessa che volevamo fare, ma non l’ha voluta fare lui».