Sant’Agata, dg Meli a GS.it: “Stagione di grandi numeri nonostante abbiamo sempre giocato fuori casa. Ai play off per…“
“Il calcio è lo sport più bello del mondo perché l’episodio riesce a sovvertire ogni pronostic
“Il calcio è lo sport più bello del mondo perché l’episodio riesce a sovvertire ogni pronostico”. Ettore Meli, direttore generale del Sant’Agata, ai microfoni di Goalsicilia.it ha fatto un bilancio del campionato andato in archivio e si è mostrato concentrato sul post season che attende i biancazzurri.
Direttore, come arrivate a questi play off?
“Ci arriviamo bene, riteniamo di aver fatto una grande stagione. Togliendo il miracolo Città di Messina, noi abbiamo fatto grandi cose: 89 gol, miglior attacco di tutti i campionati dilettantistici, il capocannoniere di Eccellenza, +66 differenza reti, 67 punti…senza contare che abbiamo sempre giocato fuori casa. L’anno scorso il ‘Fresina’, è stata la nostra roccaforte, uno dei nostri punti di forza; giocare un anno a Capo d’Orlando dove, il pubblico, forse per una vecchia rivalità con gli orlandini che noi dirigenza abbiamo sottovalutato, non ci ha seguito, è stato pesante. Non ci saremmo mai immaginati che 500 santagatesi venissero a Troina per la finale di Coppa e poi per pochi kilometri non venissero a Capo D’Orlando ma il bello del calcio è anche questo, c’è questa storica rivalità sportiva”.
Per questo la scelta di giocare la semifinale play off al ‘Vasi’ di Piraino…
“Sì, ce l’hanno chiesto molti santagatesi. Abbiamo ringraziato il comune di Capo d’Orlando e chi ha lo stadio in gestione per la disponibilità mostrata tutto l’anno, ma era giunta l’ora di accontentare la nostra gente. Avere il nostro pubblico, come sarà a Gliaca, sarà un piacere per tutti i giocatori in campo”.
Mi pare di capire che non siete d’accordo con chi dice che per voi, non aver vinto il campionato, è da considerarsi un fallimento…
“Come può essere mai un fallimento con quei numeri? Sicuramente il nostro obiettivo era quello di vincere, ma dire che siamo delusi perché arrivati secondi, è fuori da ogni logica. Non scordiamoci anche che abbiamo fatto un cambio di allenatore. È stata una stagione tribolata”.
Con mister Bellinvia dall’inizio staremmo parlando di altro in questo momento?
“I se e i ma nel calcio contano poco, come nel resto della vita. Siamo contenti di aver preso il mister anche se in ritardo, è una persona di esperienza, grande tecnico e grande uomo. Non è mai facile gestire un gruppo così, senza considerare anche un gruppo di dirigenti passionali ma magari con poca esperienza che ha bisogno di una guida”.
Il vostro obiettivo è la fase nazionale. Chi temete di più delle tre squadre in lotta con voi ai play off?
“Siamo arrivati secondi e vogliamo arrivare alle fasi nazionali. Se guardiamo a livello di rosa e di budget, la vera corazzata del campionato è il Biancavilla. A dicembre hanno preso gente come Chiavaro, Russo, Savanarola, Guerriera, giocatore da 50 presenze in Serie C. Magari non tutto gli è andato come potevano immaginarsi ma sono una squadra temibile, di categoria superiore già da ora”.
Domenica sarà sfida al Camaro…
“Sono un’ottima squadra, hanno in rosa giocatori forti e che non scopriamo noi come Assenzio, che l’anno scorso ha vinto il campionato di D con la Leonzio, Pettinato, Ancione, Mondello, tutti giocatori che hanno fatto la D”.
Affronterete il vostro ex allenatore Ferrara…
“Con l’amico Pasquale ci rispettiamo, ha lasciato un bellissimo ricordo. Si vince e si perde tutti insieme, nessuno ha più meriti durante il girone di andata, nessuno ha più demeriti nel girone di ritorno: quando dice che a dicembre non abbiamo voluto investire, però, gli voglio ricordare che per noi era l’anno zero, ci siamo affidati a lui in tutto e per tutto. Il mister voleva Matinella che poi è andato a Milazzo, ma non avevamo un budget paragonabile a quello di Acireale, Palazzolo e Milazzo stesso. Avevamo poi contatti con Peppe Librizzi per la difesa ma il mister ha fatto altre scelte. Le cose non sono andate per come potevano andare, magari l’unico rammarico, non è stato non vincere il campionato ma, dopo una cavalcata incredibile, ci sarebbe piaciuto fare i play off in casa”.
Diciamo che domenica vi abbraccerete in ricordo dei vecchi tempi...
“Ci mancherebbe altro, il calcio è uno sport che deve essere veicolo di gioia e non di sterili polemiche”.
Avere due risultati su tre a disposizione può essere un’arma a doppio taglio?
“Non ci sono dubbi, domenica giocheremo per vincere poi tireremo le somme alla fine dei 90′ o dei 120′. Entrare in campo pensando al pareggio sarebbe un suicidio. Abbiamo troppa esperienza per fare un errore del genere”.
Per chiudere…
“A giorni cominceranno i lavori del ‘Fresina’, per il nuovo impianto. Con il campo in erba, sarà uno dei gioiellini della provincia. Questo per noi è fondamentale, dopo l’esperienza di quest’anno, sappiamo quanto è importante giocare nel proprio paese, ci auguriamo che i lavori si chiudano il prima possibile”.