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Siracusa, Catania a GS.it: “Conquistata salvezza fantastica. Sono in scadenza ma vorrei chiudere carriera qui”

Siracusa, Catania a GS.it: “Conquistata salvezza fantastica. Sono in scadenza ma vorrei chiudere carriera qui”


Le esclusive di Goalsicilia.it-Il fantasista aretuseo.

Qualche settimana fa ha superato il traguardo dei 50 gol con la maglia del Siracusa ed è stato protagonista della salvezza ottenuta dagli azzurri. Ci riferiamo ad Emanuele Catania, fantasista degli aretusei, che a Goalsicilia.it ha detto...

Lele, domenica avete festeggiato una salvezza che forse fino a poche settimane fa sembrava insperata...

“Ti posso dire con fermezza che ci abbiamo sempre creduto. Sicuramente la situazione si stava facendo complicata, un po’ di paura è subentrata, ma c’era la consapevolezza che l’obiettivo era raggiungibile”.

Non è stata un po’ sottovalutata la vittoria con il Catanzaro?

“Non hai torto, probabilmente perché anche il Bisceglie ha perso e quindi è passata in cavalleria. Abbiamo conquistato i tre punti contro una squadra forte, che gioca bene e che ancora lotta per un obiettivo. Tra l’altro abbiamo giocato in 10 per oltre mezz’ora. Una bella soddisfazione. È vero, questo successo è stato un po’ sottovalutato, ma fidati da noi no (ride, ndr)”.

Forse se il campionato fosse durato altri due mesi si sarebbe parlato di tutt’altro che di salvezza...

“Verissimo. Ad inizio stagione abbiamo pagato lo scotto di avere una società nuova e di conseguenza anche la rosa, quindi abbiamo di fatto perso un po’ di tempo ad ingranare. Trovata la quadratura, il gruppo si è compattato, e sono arrivati punti importanti”.

Un girone di ritorno di grandissimo spessore...

“Abbiamo raccolto 30 punti con una gara ancora da giocare, una media d’altissima classifica considerando che il ritorno è sempre più difficile dell’andata. C’è rammarico ma allo stesso tempo la consapevolezza che siamo una squadra competitiva”.

C’è stato un momento in cui hai pensato che tutto stava precipitando?

“Con Marco (Turati, ndr) siamo i più grandi dello spogliatoio, quando arrivavano notizie brutte cercavamo sempre di tirare su il morale, dicendo che anche se arrivava la penalizzazione stavamo facendo bene e potevamo rialzarci. Non ti nego che ci sono stati dei momenti molto bui. Con internet ormai è tutto un caos, chi diceva che arrivavano 4 punti, chi 8, 10, 12, 30, un po’ di strizza ovviamente ti arriva. La società però ci ha rassicurato, ed ha avuto ragione, quindi ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo continuato a pedalare”.

Al contrario c’è una partita che ritieni decisiva in positivo?

“Nonostante, come ti accennavo, abbiamo perso tempo ad ingranare, in questa stagione qualche soddisfazione ce la siamo tolta. Sicuramente la partita chiave è stata la trasferta di Lentini. Stavamo vivendo un momento poco felice, sono arrivati tre punti fondamentali per la classifica ma soprattutto per il morale, ci hanno dato una scossa”.

Sei arrivato a 51 gol in maglia azzurra, se dovessi sceglierne uno...

“Sono sincero, preferisco scelgano gli altri. Al di là della bellezza in sé, ricordo sempre la doppietta col Matera di due stagioni fa. Perdevamo 1-0 in casa, con queste due reti in pochi minuti abbiamo vinto 2-1. Non so dirti perché mi è rimasta dentro, ma mi ha dato un’adrenalina pazzesca”.

Il 30 giugno ti scade il contratto e che succede?

“E non lo so, ci sono ancora un paio di mesi (ride, ndr). Non mi nascondo, il mio desiderio è di chiudere la carriera qui, ma può succedere qualsiasi cosa senza alcun tipo di problema, non ho ancora parlato con nessuno. Fino a domenica scorsa avevo un obiettivo che mi stava sfondando il cervello, finendo il campionato si penserà ad altro”.

Il ds Laneri ha detto che camminate insieme da cinque anni, aggiungendo che prima di portarti all’Akragas stavi per andare in Eccellenza...

“Antonello è furbo, lo dice per vantarsi (ride di gusto, ndr), è bravo a fare il suo lavoro”.

Poi ha aggiunto che se non resti a Siracusa torni il Lele Catania di cinque anni fa che stava andando in Eccellenza...

“(ride, ndr) Devi però dire ad Antonello che sono passati anche altri cinque anni e non sono più un ragazzino. Tornando serio, di sicuro c’è che non smetto di giocare”.

Altre due stagioni?

“Te lo giuro, non mi sono dato una data. Può essere un anno, due anni, tre mesi, non lo so. Dico solo che al momento in cui metto pantaloncini e scarpette e giocando mi rendo conto che non sono più io, il giorno dopo non mi vedrà più nessuno al campo. Sono fatto così, ma per come sto oggi non ho intenzione di smettere, ho ancora una voglia pazzesca di giocare. Ti dico però sinceramente che mi piacerebbe continuare in C, vuoi o non vuoi gli stimoli fanno la differenza soprattutto a 38 anni”.

Una volta smesso che ti piacerebbe fare?

“Sicuramente non l’allenatore (ride, ndr). Mi piacerebbe rimanere nel mondo del calcio, magari lavorando con i giovani. Poi da cinque anni conosco Laneri e amo guardare, carpire, anche fare il direttore non mi dispiacerebbe. Tra l’altro lui è uno dei migliori dell’intero panorama nazionale, è uno dei pochi in questo mondo che capisce davvero di calcio. Quando prende un giocatore prima capisce se è un uomo vero o meno, poi guarda l’aspetto tecnico. Il numero uno”.

Dario Li Vigni
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