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Akragas, una difesa troppo brutta per essere vera

Akragas, una difesa troppo brutta per essere vera


L'editoriale di Mauro Indelicato.La squadra biancazzurra cade tra le mura amiche contro il Cosenza. Una sconfitta dettata dalla brutta prestazione della retroguardia.

Un pomeriggio in cui ha piovuto sul bagnato, in tutti i sensi, in casa Akragas; la pioggia non ha abbandonato nemmeno per un secondo Agrigento durante il match contro il Cosenza, l’atmosfera è stata molto tetra con il clima (e l’orario) che non ha spinto la gente allo stadio.

Pur tuttavia, dopo il primo tempo, sembrava che la giornata nuvoloso e piovosa dell’Esseneto potesse però regalare la tanto attesa gioia ai tifosi biancazzurri, che non vedono la propria squadra vincere tra le mura amiche da oramai quasi tre mesi; una buona solidità degli 11 akragantini in campo, che hanno tenuto inizialmente testa al Cosenza, così come alcune buone iniziative in fase offensiva, hanno fatto pregustare una ripresa contrassegnata di buone sensazioni al pubblico dopo lo 0-0 con cui le due formazioni sono andate al riposo.
Ed invece, il clima brutto sopra Agrigento si è riversato ben presto anche nell’animo del pubblico presente all’Esseneto; la rete di Statella al 60’ lascia stordito l’ambiente biancazzurro, sbigottito poi dopo 13 minuti dal raddoppio ancora del numero 11 rossoblu. Un uno–due tremendo, frutto di due gravi disattenzioni difensive: proprio il reparto arretrato, chiamato a sorreggere la solidità biancazzurra vista nella vittoriosa trasferta di Caserta, ha tradito ed ha dato tempo all’attaccante calabrese ed ai suoi compagni di reparto di spadroneggiare in area di rigore in occasione delle marcature.

La partita di fatto, si è decisa in questi due episodi; l’Akragas ha provato a pareggiare dopo la prima rete, Gomez su punizione trova una risposta da grande numero uno di Pierina e la gioia del gol è stroncata sul più bello, ma la dormita fatta in difesa spedisce i biancazzurri dritti dritti verso la prima sconfitta interna.
Non appena vengono segnalati quattro minuti di recupero, Zanini inventa un altro dei suoi gol che illude: il pubblico, che già iniziava ad assieparsi verso le uscite per cercare anche di sfuggire alla pioggia, riprende animo e torna a credere almeno nel pari, ma tutto dura una manciata di secondi, giusto il tempo di vedere un’altra disattenzione difensiva che chiude il match grazie al terzo gol del Cosenza, siglato stavolta dall’ex Trapani Caccetta.

Un’Akragas da punteggio moderatamente sufficiente nel primo tempo, cade per errori difensivi troppo brutti per essere veri; un peccato, i tre punti di Caserta avevano rianimato l’ambiente, l’Esseneto come lo scorso anno si conferma bestia nera più che fortino. L’unico dato positivo del pomeriggio, è la sconfitta del Messina e di altre rivali, per cui il martedì di campionato si chiude con un’Akragas ancora in zona salvezza.

Mauro Indelicato
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