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Paterniti si racconta tra calcio e musica a GS.it: ­“Fare il portiere non è per tutti. Akragas, Milazzo e tifosi...­“

Paterniti si racconta tra calcio e musica a GS.it: ­“Fare il portiere non è per tutti. Akragas, Milazzo e tifosi...­“


Le parole del portiere dell'Akragas 

Intervenuto al nuovo appuntamento "A tu per tu su Instagram" di Goalsicilia.it, Sebastiano Paterniti, portiere dell'Akragas, parla a tutto tondo di diversi argomenti.

QUARANTENA "Faccio due allenamenti al giorno e cerco di tenermi impegnato con la musica. Cucina? Mi metto ai fornelli per necessità perché vivo da solo".

CALCIO "Il calcio mi piace tanto, tifo Juventus ma non sono sfegatato, mi piace il bel calcio, le partite di Champions...Idolo? Amavo Peruzzi, mi ci rivedo anche fisicamente".

FARE IL PORTIERE "È un ruolo particolare, diverso dagli altri e hai grande responsabilità, secondo me dà quel qualcosa in più, è un ruolo affascinante, in tanti giocano in porta ma sono pochi i veri portieri, è proprio una filosofia di vita".

TIFOSERIA DEL CUORE "Per l'annata in generale, dico Milazzo. Mi ricordo quando a Mazara all'ultima partita di campionato si sono presentati 1200 tifosi, poi nella festa promozione in città, c'erano migliaia e migliaia di persone, emozioni indescrivibili, si era creata una situazione unica, una squadra partita per salvarsi che poi è andata a vincere il campionato".

PROBLEMI DEL CALCIO IN SICILIA "Il problema è un po' l'economia, non il calcio siciliano in sè e per sè. Molte volte poi ci sono dei personaggi in determinate società che prendono impegni senza avere la possibilità di portarli avanti e giocano con i sogni di molti ragazzi che poi con quei soldi dovrebbero portare avanti la famiglia".

AZIONARIATO POPOLARE "Acireale è una piazza enorme, ha una grande storia dietro, è una zona piena di aziende, lì puoi farlo, in altre piazze più piccole forse non si potrebbe fare".

SCELTA AKRAGAS "Negli ultimi anni sono tornato a giocare nel messinese perché avevo deciso di avvicinarmi a casa. La scelta di Agrigento è arrivata per caso, ho incontrato Giovanni Biondo, aspettavo notizie dall'Fc Messina, poi da Agrigento, che è una piazza importante, mi hanno chiamato subito, ho visto entusiasmo, mi ricordavo le emozioni dell'Esseneto quando ci sono stato da avversario, e non ci ho pensato tanto ad accettare. In D ci sono trasferte più lunghe, poi giocano spesso gli under, sarebbe stato un anno particolare".

TIFOSI "Per me il calcio è un lavoro, cerco di fare il professionista nel mio piccolo. Quando un tifoso viene al campo viene per la maglia, per passione, per te...grida, ti incita e ti insulta, però la cosa più giusta, da parte di noi calciatori, è ringraziarli sempre ogni partita, per la loro vicinanza. Io cerco sempre di avere un rapporto con loro, spesso mi capita di andare sotto la curva, quando mi chiamano li saluto sempre, cerco sempre di ricambiare il calore che ricevo perché è la parte più bella del calcio".

MUSICA "Ho sempre avuto questa passione, da piccolo facevo lezioni di canto e di piano, poi era un po' scemata per riprendere sui vent'anni. Canto in una band, facciamo musica dal vivo nei vari locali, ci siamo divertiti un sacco, non ci sono parole. I due singoli? Ho avuto spinte da tanta gente che mi ha convinto a provarci. Seguito? Ci sarà".

Vittorio Damiani
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