Un anno di carcere per la leggenda del calcio: condanna e 100.000 euro di multa
Un anno di carcere e pesante multa da 100mila euro per la leggenda del calcio: tifosi restano completamente sotto shock
Non si tratta affatto della prima volta che un calciatore (in questo caso ex) che, oltre ad aver scritto pagine importanti nel mondo di questo sport, abbia avuto dei problemi che con il calcio non c’entrano particolarmente nulla.
Così come non lo è il fatto che siano stati sanzionati pesantemente e condannati al carcere da un giudice che non ha avuto particolare pietà nei loro confronti. Questo è quello che è successo ad una leggenda del calcio.
Oramai non si sta parlando d’altro se on di questa vicenda che vede come protagonista un ex Serie A. La decisione del Tribunale nei suoi confronti è stata ufficializzata nel pomeriggio di mercoledì 11 settembre: condanna e multa per lui.
Il processo si è tenuto in quel di Bastia (Francia). Le accuse nei suoi confronti sono molto gravi visto che si parla di riciclaggio e frode fiscale. Per l’ex giocatore condanna di un anno di reclusione, con sospensione della pena ed una multa di 100mila euro.
Guai per Cissé, l’ex Lazio condannato e multato per frode fiscale
I tifosi della Lazio lo ricordano con affetto seppur non abbia lasciato particolarmente il segno (soprattutto per i tantissimi infortuni che gli hanno impedito di effettuare una carriera calcistica come si deve). Da come avete ben potuto intuire dalla foto stiamo parlando di Djibril Cissé. L’ex centravanti biancoceleste è stato condannato dal giudice di Bastia per i motivi citati in precedenza.
Subito dopo la condanna e la pesante multa, però, il nativo di Arles ha voluto rilasciare alcune dichiarazioni ai microfoni del quotidiano “Le Parisien” dove ha voluto esprimere il proprio parere su questa vicenda: “Sono stato distratto nell’elaborazione delle mie fatture. Non ho mai voluto eludere il fisco. Non è mai stato nelle mie intenzioni“.
Condannato e multato, Cissé si difende: “Alcune fatture si sono perse”
Cissé, però, non ci sta affatto a passare dalla parte del cattivo e, soprattutto, del truffatore ai danni dello Stato del suo Paese. Ammette, però, di non aver trasmesso le sue fatture al commercialista, ma solo perché alcuni documenti si saranno persi. L’ex calciatore è sospettato di riciclaggio, abuso di beni aziendali e omissione di scritture contabili.
Intanto il procuratore di Bastia, Jean-Philippe Navarre, ha chiesto l’assoluzione per gli atti di frode fiscale citati dall’accusa. Sentenza definitiva che, però, è stata annunciata per il 13 novembre. Sempre presso il tribunale di Bastia.