La Sicilia: “Disastro Akragas”

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Non è solo l’1-0 con cui l’Enna ha superato l’Akragas all’Esseneto a preoccupare, ma la sensazione di un naufragio collettivo che avvicina sempre di più il Titanic biancazzurro all’iceberg della retrocessione. Come sottolinea il quotidiano La Sicilia, il problema non è solo tecnico, ma coinvolge la gestione complessiva della squadra, dalla guida in panchina con Lillo Bonfatto al direttore sportivo Giuseppe Cammarata, il cui operato è sempre più sotto accusa.

Enna cinica, Akragas irriconoscibile
L’Enna non ha avuto bisogno di strafare per portare a casa i tre punti. Un gioco semplice ma efficace, una difesa attenta e la capacità di sfruttare l’unico errore della retroguardia agrigentina sono stati sufficienti. Il gol decisivo è arrivato al 50’ del secondo tempo, quando Di Rienzo e Dregan non si sono intesi su un pallone vagante, lasciando a Barile la possibilità di segnare con un pallonetto preciso.

Una squadra allo sbando
Come riporta il quotidiano La Sicilia, l’Akragas è apparsa incapace di mettere insieme due passaggi consecutivi, evidenziando errori tecnici imbarazzanti e una totale assenza di schemi. Bonfatto non sembra avere le capacità per guidare la squadra in Serie D, mentre la rosa costruita dal ds Cammarata mostra lacune evidenti: nessun attaccante in grado di occupare l’area, un centrocampo privo di idee e ritmi, e una gestione delle risorse che ha portato all’allontanamento di Garufo, uno dei pochi centrocampisti tecnici, per motivi legati al caos interno.

Decisioni drastiche necessarie
La situazione richiede interventi immediati. La contestazione dei tifosi al termine della partita, pur comprensibile, non può risolvere i problemi di una squadra che, nonostante l’impegno dei giocatori, non riesce a produrre nulla di concreto in campo. Come evidenziato da La Sicilia, è fondamentale intervenire sulla guida tecnica, sul mercato di dicembre e sulla gestione dirigenziale, evitando che le scelte di Cammarata compromettano ulteriormente la stagione.

L’Akragas è ancora in una classifica relativamente corta, ma senza cambiamenti rapidi e incisivi, il rischio è che la retrocessione diventi una realtà inevitabile.