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Farsi primavera significa accettare i rischi dell'inverno

Farsi primavera significa accettare i rischi dell'inverno


Analisi sulla conferenza di Sensibile e sulla situazione del Trapani 

Un bel giorno Pasquale Sensibile si è svegliato e ha deciso di parlare alla stampa. Ha scritto una 'premessa' secondo la quale lui lavora e a Trapani va tutto bene. Si è presentato in conferenza, sudato, a disagio e in netto affanno, ha sbirciato ciò che aveva scritto e ha ripetuto che a Trapani va tutto bene. Fine della storia. Noi ci abbiamo dormito sopra, lungi da noi, fare gli stessi errori di chi ha scritto quel bigliettino. Ma ci siamo chiesti, se Sensibile dice che tutto va bene, perchè la squadra ha fatto una sola vittoria? Perchè è ultima in classifica? Perchè è reduce da una brutta sconfitta interna contro una diretta concorrente per la salvezza? Direttore, dov'è il lieto fine che lei si auspica? Dobbiamo aspettare molto? Non faremmo la figura di chi di speranza vive, disperato muore?

Secondo noi sì direttore, perchè io ammetto che tutti a Trapani facciano la vita da calciatori, io ammetto che a Trapani non ci sia nessuno scontento, io ammetto che nessuno rema contro e che il mister Cosmi abbia la situazione in pugno. Io ammetto cose che non dovrei ammettere, ma non posso accettare che non ci sia un problema in questa squadra. Sensibile, parlando così, ha fatto la figura dell'innocente che, cercando superflui alibi, si è avvicinato alla soglia di colpevolezza. Nessuno vuole stare a sindacare sul suo lavoro che come da lui detto deve redicontare solo a Morace, ma perchè andare a difendere l'indifendibile? In fondo bastava ammettere, 'i problemi ci sono, faremo di tutto per risolverli'. Probabilmente l'unico problema che non c'è è quello della proprietà: a Morace non si può rimproverare nulla. Per quanto riguarda tutto il resto, c'è un miscuglio di problemi noti a tutti ma che tutti non vogliono mettere in piazza. La squadra subisce un contraccolpo psicologico dopo la scorsa stagione però alt, di anormale, era proprio la scorsa stagione non questa. Mi spiego. Trapani è una piazza piccola, che viene da anni di miracoli. Ha dimostrato che in Serie B ci sa e ci può stare. Ma non ci può restare per ambire ai piani alti, quanto per lottare ogni anno per restarci. Si sa, la squadra ogni anno viene costruita per necessità con un budget basso. Prestiti e svincolati. Ma se di questi prestiti, quest'anno non c'è nessun Eramo, non c'è nessun Caldara, non c'è nessun Nicolas, la colpa di chi è? Di chi ha scelto i giocatori? O di chi è stato costretto a scegliere i giocatori? Fare mercato in questa maniera è un po' come la borsa, puoi essere fortunato e trovare le quote che ti schizzano alle stelle, puoi essere sfortunato e perdere anche il capitale. Probabilmente, dei giovani presi quest'anno, qualcuno ha bisogno di più tempo del previsto ma in B forse, quest'anno tempo non ce n'è.

Nessuno vuole colpevolizzare Sensibile della situazione del Trapani. Non ha scelto lui allenatore e giocatori, ma avremmo preferito meno gofaggine e più onestà intellettuale in conferenza. Non vogliamo essere catastrofici, però bisogna accettare i rischi della Lega Pro. Dipende come si arriva a gennaio, bisogna cominciare a preparare la prossima stagione, senza sprecare risorse vitali. Ho detto da gennaio, quindi mi auspico che da qui ad allora, qualcuno ci provi a salvare la Serie B. In fondo, 'se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi'. E una Lega Pro a risalire, è sempre meglio che un baratro senza fine.

Vittorio Damiani
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