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Eccellenza A
Procida a GS.it: ­“­Akragas? Spiego il mio addio, città merita di più. Sul mio futuro...“

Procida a GS.it: ­“­Akragas? Spiego il mio addio, città merita di più. Sul mio futuro...“


Le esclusive di Goalsicilia.it-L'ex difensore biancazzurro 

Stefano Procida, difensore ex Akragas, ai microfoni di Goalsicilia.it, parla per la prima volta da quando ha lasciato Agrigento.

Da qualche settimana hai lasciato l'Akragas...

"Ho tenuto botta finché ho potuto, poi non ce l'ho fatta più e me ne sono andato il sabato mattina prima della gara di Favara. Sono successe diverse cose a livello societario e tecnico che non mi sono proprio andate giù, ho preferito conservare la dignità e chiudere una porta. Ho onorato la maglia fino all'ultimo, la piazza è importante e non merita queste situazioni".

Il bilancio finora è un po’ inferiore alle aspettative...

"Siamo andati sempre avanti solo perché c'è un gruppo unito di professionisti, tutti i ragazzi erano fantastici ma il resto...Poi era la prima volta che facevo il campionato di Eccellenza e diciamo che non mi sono trovato benissimo in questo contesto".

Facciamo un passo indietro. Agli inizi della tua carriera hai indossato le maglie di Palermo, Torino e Napoli...

"A 14 anni ho lasciato il Palermo per trasferirmi a Torino. Ho fatto gli Allievi e poi, in Primavera in un'amichevole coi 'grandi', mister Novellino mi ha voluto in prima squadra e da lì ero in pianta stabile con la prima squadra. Poi a gennaio del 2007 sono andato in comproprietà al Napoli, giocavo con la Primavera e poi raggiungevo in ritiro la prima squadra".

Qual è il ricordo più bello che ti porti dietro di questi anni?

"La prima delle tante panchina in Serie A, Torino-Sampdoria, 17 ottobre del 2007 non me la scorderò mai".

Un aneddoto invece?

"Mi ricordo in una delle panchine col Torino in A, mi ritrovai seduto di fianco a Recoba, avevo 17 anni e mi chiesi 'ma cosa ci faccio qua?'. Poi diverse volte Novellino mi stava facendo esordire: soprattutto in una gara, Rubin aveva preso una gomitata e il mister mi mandò a riscaldarmi; le gambe tremavano ma poi è passato Rubin davanti alla panchina dicendo che ce la faceva a continuare, peccato (ride ndr)".

Ad Alessandria invece sei stato allenato da mister Sarri...

"Il mister è un grande da tutti i punti di vista. È un martello, mi ha insegnato tanto sulla fase difensiva, poi anche dal punto di vista caratteriale, è uno che trascina e si fa seguire. Ha 12/13 calciatori di base su cui punta ma dal punto di vista umano ti fa sentire bene e ti fa allenare sempre a 2000".

Chiudiamo dando uno sguardo al futuro...

"Non ti nascondo che c'è già qualche piccolo abboccamento, due squadre in Sicilia e qualcuna fuori. Adesso che mi sono ripreso del tutto, voglio andare in una Serie D e in una squadra dove la mentalità sia quella giusta. Ho anche preso il patentino Uefa B per allenare, già presto potrei collaborare con alcune scuole calcio e fare sedute sulla difesa".

Vittorio Damiani
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