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Licata, Marrali a GS.it: ‘’Progetto pluriennale con un occhio alla C. Coinvolgeremo tifosi, prometto...’’

Licata, Marrali a GS.it: ‘’Progetto pluriennale con un occhio alla C. Coinvolgeremo tifosi, prometto...’’


Le esclusive di Goalsicilia.it-Il dg dei gialloblù.

Già adesso è considerata tra le squadre che saranno protagoniste nel campionato di Eccellenza 2017/2018. Ci riferiamo al Licata che, ad oggi, è considerata favorita alla vittoria finale del girone occidentale del massimo campionato regionale. Abbiamo fatto il punto della situazione con Andrea Marrali, direttore generale dei gialloblù. Queste le sue parole in esclusiva a Goalsicilia.it.

Direttore, parto con la classica domanda: quale sarà l’obiettivo del Licata?

“Ovviamente è quello di fare un campionato di vertice ma restando con i piedi per terra. Viste le premesse, il prossimo torneo di Eccellenza sarà duro con compagini come Marsala, Mazara, Dattilo o qualche outsider neopromossa che vogliono fare bene. Nel calcio il lavoro paga, quindi chissà magari tra qualche anno staremo qui a parlare di categorie professionistiche. Vogliamo far ripartire il calcio che conta a Licata, coinvolgendo tutte le sue componenti”.

La società sembra parecchio solida...

“Sono stato tra i primi promotori dell’ingresso di Enrico Massimino in società. Conoscendo le sue capacità, sia imprenditoriali sia calcistiche, ho apprezzato la sua serietà nel volere costruire qualcosa di importante”.

Com’è nata la scelta di mister Galfano?

“Angelo Galfano non ha bisogno di presentazioni, uomo splendido e professionista esemplare che conosce molto bene il nostro calcio dall’Eccellenza fino alla Serie C. Il nostro progetto è pluriennale, non ci accontenteremo di vincere l’Eccellenza, ma vogliamo guardare sempre più in alto in un triennio/quinquennio. Quando ad aprile abbiamo festeggiato la salvezza, non era solo per l’obiettivo raggiunto ma per quello che sarebbe nato. Siamo convinti che il Licata merita altre categoria. Non voglio essere presuntuoso, ma dopo Palermo, Catania, Messina e Trapani, il Licata per blasone non è secondo a nessuno”.

I supporters gialloblù negli ultimi anni hanno preso parecchie batoste. Cosa gli si può garantire?

“Nel 2014, quando abbiamo rilevato il titolo di una squadra di Promozione, il Licata era scomparso con tanta delusione. In questi tre anni abbiamo centrato tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati, quest’anno vogliamo una squadra da vertice. Cureremo a fondo non solo la Prima squadra, ma anche la Juniores e tutto il Settore giovanile. Ai nostri tifosi dico che cercheremo di coinvolgerli al meglio, garantendo trasparenza e continuità. Vogliamo seguire un modello che si usa soprattutto in Inghilterra”.

Spiegati meglio...

“I tifosi eleggeranno una figura che parteciperà al Cda della società. Non avrà diritti di voto, ma funzioni di garanzia e controllo. Ogni mese avranno un rappresentante che potrà aggiornarli su quello che succederà sì dal punto di vista amministrativo, ma anche sportivo”.

Sono previste altre iniziative di coinvolgimento dei tifosi?

“Assolutamente sì. Abbiamo intenzione di realizzare il ‘Museo Gialloblù’. E chi più dei tifosi può aiutarci a ricostruire i momenti di gloria che ha avuto il Licata calcio? Dirigenti, allenatori e giocatori vanno e vengono, i tifosi restano sempre. Quindi chiederemo loro una mano per allestirlo”.

Lo scorso anno sono stati fatti diversi errori, cosa non si ripeterà?

“Innanzitutto posso dire che la città di Licata ha due Settori giovanili importanti e già da questa stagione avvieremo una proficua collaborazione con loro, probabilmente anche con il marchio del Licata calcio. I giovani sono la risorsa del futuro, avere queste due cantere a disposizione ci aiuterà ad attingere spesso in questi vivai. La passata stagione è stata faticosa, avevamo tante identità diverse ma siamo riusciti alla fine a remare tutti nella stessa direzione per dare vita, da quest’anno, al progetto del rilancio gialloblù”.

Ti chiedo di spendere due parole sull’ingresso in società di Massimino...

“Enrico, oltre ad essere un grosso imprenditore, è un profondo conoscitore del calcio siciliano. Tantissime società volevamo coinvolgerlo, ma lui ha scelto Licata proprio perché è uno che mastica bene il calcio siciliano. Suo padre è stato un grande presidente del Messina e lui, da piccolino, lo seguiva sempre e quindi sa che venendo a Licata riuscirà ad avere quelle emozioni che ha vissuto in passato. Oltre a Massimino ci tengo a precisare che tutta la società è sana e vuole fare categorie importanti. Siamo una squadra dirigenziale nuova ma molto ben amalgamata”.

Passiamo all’aspetto tecnico. È prevista una ciliegina sulla torta o si penserà soltanto a completare numericamente la rosa?

“Abbiamo scelto con oculatezza i protagonisti della prossima stagione e sono convinto che abbiamo visto giusto. Stiamo allestendo una squadra forte per dimenticare le difficoltà dell’anno scorso e dare soddisfazioni ai tifosi, ma anche alla società, per uscire da questa categoria. La rosa non è completa, almeno una ciliegina sulla torta è sicura, un nome importante. Poi è ovvio che in ritiro, se il mister si renderà conto che servirà qualcosa in più, cercheremo di accontentarlo”.

Una ciliegina sulla torta potrebbe essere Civilleri?

“Sicuramente la ciliegina sarà piazzata nella zona nevralgica del campo. Con Civilleri non nascondo che ci sono stati, e ci sono, dei contatti. Potrebbe essere lui, ma magari è qualche altro nome altrettanto importante. Vedremo...”.   

Dopo che avete annunciato il rinnovo, Totò Maltese è stato accostato ad altre 200 squadre. Lui ha giurato fedeltà al Licata...

“Ci ha fatto enorme piacere. Lo ha anche dichiarato pubblicamente con un post su Facebook, ma non avevamo dubbi sulle sue qualità umane. Totò è uno dei pochi di questo mondo che fa della serietà, umana e professionale, una delle sue qualità migliori”.

Indosserà la fascia di capitano?

“Questo lo deciderà lo spogliatoio. Sicuramente è uno dei papabili”.

L’addio di Armenio ha fatto clamore...

“Cosa posso dire su Armenio? È un ragazzo esemplare, ha dato tanto alla maglia gialloblù, ma i progetti e le situazioni cambiano. Purtroppo, anche se non ho seguito io direttamente la vicenda, c’è stato un piccolo malinteso che ha fatto saltare tutto. Dispiace perché, oltre ad essere un licatese purosangue, è un professionista serissimo. I rapporti umani vanno al di là del calcio”.

Non c’è nessuna possibilità che questa frattura si ricomponga?

“Ad oggi penso proprio di no”.

Dario Li Vigni
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