Il Siracusa resiste in dieci per oltre un’ora ma viene raggiunto dal Foggia al 96’: un pareggio che sa di beffa, raccontato da La Sicilia, che sottolinea la prestazione di sacrificio degli aretusei e il rammarico del tecnico Marco Turati, tornato in sala stampa dopo un mese di silenzio imposto dalla società.

Come riporta La Sicilia, Turati ha elogiato la squadra per aver giocato «praticamente tutta la partita in inferiorità numerica», con i subentrati che hanno dato «cuore e determinazione». Il tecnico ha evidenziato come, nonostante le occasioni create, la vittoria non sia arrivata, pur ritenendo corretta l’attitudine mostrata in campo: «Sul piano dell’atteggiamento la squadra ha dimostrato la strada giusta».

Parlando dell’arbitraggio, Turati ha preferito non entrare nei dettagli, ma — riferisce ancora La Sicilia — ha lasciato intuire il proprio disappunto per alcune decisioni: «Non voglio usare il dopo partita per giustificare nulla, ma non sono contento di alcune scelte». L’impatto delle decisioni arbitrali e la pressione del match, secondo lui, avrebbero influito sulla gestione dell’incontro.

Come ricorda La Sicilia, il Siracusa ha dovuto fronteggiare anche diversi problemi fisici. Parigini e Contini sono usciti acciaccati, Limonelli e Valente non erano al meglio ma hanno stretto i denti. Ora gli aretusei dovranno valutare gli infortuni in vista della difficile trasferta a Cava de’ Tirreni.

Nonostante il finale amaro, Turati ha voluto sottolineare i segnali positivi emersi: «Zanini e Candiano hanno giocato fuori ruolo con grande senso di responsabilità». Come riporta La Sicilia, il tecnico ha ringraziato chi «in difficoltà, ha scelto di restare in campo e condividere la battaglia», chiedendo ai tifosi di sostenere il gruppo: «Questi ragazzi lo meritano e ne usciremo».

Sul piano sportivo, il Siracusa — racconta La Sicilia nella cronaca del match — era passato avanti con Contini e Ba, prima del ritorno del Foggia che ha trovato il pari in extremis al 96’. Un risultato che lascia rammarico, ma conferma la compattezza di una squadra capace di tenere testa all’avversario pur giocando con un uomo in meno.