Trapani senz’anima e senza cuore, così non si va da nessuna parte! Adesso serve esame di coscienza…
Che dire di un Trapani a dir poco imbarazzante, che ha subito l’ennesima sconf
Che dire di un Trapani a dir poco imbarazzante, che ha subito l’ennesima sconfitta dalla modesta formazione bianconera della Sicula Leonzio. C’è tanto da dire! La squadra leontina non vinceva in casa dall’ottobre scorso, ma ci ha messo voglia, fame, sete e ladeterminazione giusta, ciò che è mancato all’undici di Calori, battendo meritatamente i granata che, a questo punto del campionato, devono fare un grande esame di coscienza. Perché una squadra che vuole recitare un ruolo importante in questo campionato, non può mettere in vetrina simili prestazioni.
Un Trapani senza anima e cuore, senza una fisionomia di gioco, che in tanti frangenti della partita dava quasi l’impressione che ognuno giocasse per conto suo. E da un copione ormai visto e rivisto, in quelle palle gol create dai granata gli è mancata la solita cattiveria sottoporta. È dall’inizio del torneo che l’undici di Calori crea e crea tanto, ma non riesce mai a concretizzare. E se non si è concreti non si va da nessuna parte. La prestazione contro la Sicula Leonzio è lo specchio di un campionato altalenante disputato dai granata, che di fatto non è mai decollato.
Giunti alla 22^ giornata, forse sarebbe il caso di guardarsi un po’ in faccia ed assumersi ciascuno le proprie responsabilità: dal responsabile dell’area tecnica, Fabrizio Salvatori al direttore sportivo Adriano Polenta, artefici della campagna acquisti, sicuramente, hanno portato in casa granata giocatori poco adatti a disputare il girone C della serie C. Questo non giustifica dei giocatori validi tecnicamente, ma che ancora ad oggi non hanno capito che nel girone C si deve giocare più di fisico, con cattiveria, cinismo, mettendoci quell’agonismo tale da avere la meglio su qualsiasi superiorità tecnica e tattica che sia.
Ma le responsabilità maggiori ricadono su colui che ha la conduzione tecnica della squadra e questo lo suggerisce, purtroppo, la dura legge del calcio. Premesso che il sottoscritto nutre una profonda stima per Alessandro Calori, è pur vero che il mister aretino, ha ancora un gruppo a sua disposizione che lui non è riuscito a far diventare una squadra. Un allenatore che spesso non è riuscito a cambiare in corsa le partite. Contro la Sicula Leonzio, per tornare alla partita di domenica scorsa, a mio parere, fin dalla formazione iniziale messa in campo, ha dato un grosso vantaggio all’avversario. Poi i giocatori hanno fatto il resto, con una prestazione alquanto deludente.
Perché mettere in campo uno spaesato Bastoni in mediana destra, e lasciare in panchina il neo acquisto Scarsella? Perché fare giocare fuori ruolo Visconti, che già fa fatica nel suo di esterno sinistro, figuriamoci nei tre centrali di difesa, lasciando in panchina il neo acquisto, centrale di difesa Drudi? Perché sotto di un gol non rischiare le tre punte invece di sostituire Reginaldo con Evacuo? Sono dettagli, questi, che poi alla fine hanno fatto la differenza. Credo che la battuta d’arresto di Catania ridimensioni le velleità dell’undici di Calori che farebbe bene a guardarsi anche dietro se vuole difendere il terzo posto che visto, l’incalzare di altre squadre, non è più al sicuro. Dopo l’ennesima sconfitta contro la Sicula non ci sono più attenuanti per i granata che dovranno rimboccarsi le maniche e lavorare tanto per riacquistare la fiducia e la dignità per la maglia che indossano.
Salvatore Puccio