Il Galati giocherà a porte chiuse: revocata la licenza di pubblico spettacolo

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Il Città di Galati si trova a fronteggiare un momento complicato dopo la decisione della Questura di Messina di revocare la licenza di pubblico spettacolo, costringendo la squadra a disputare le ultime gare interne della stagione a porte chiuse. La decisione è arrivata in seguito agli eventi verificatisi al termine della partita contro la Nuova Rinascita Patti e ha suscitato amarezza all’interno del club e tra i tifosi.

Nonostante le squalifiche per quattro turni inflitte ai giocatori Bontempo e Di Pane, il vero colpo è arrivato con la chiusura dello stadio, privando la squadra del calore del proprio pubblico in un momento cruciale della stagione. Una scelta che il club definisce “penalizzante e rischiosa”, soprattutto considerando i sacrifici fatti per garantire sicurezza e decoro nella gestione delle gare interne.

Il Città di Galati, impegnato sia nel campionato di Promozione che nel torneo Juniores con oltre trenta atleti tesserati, ha espresso il proprio dissenso attraverso una lettera inviata al sindaco Vincenzo Amadore. Il club chiede il ripristino della licenza e invita l’amministrazione comunale a collaborare per trovare una soluzione che permetta la riapertura dell’impianto.

“Ripristino o nostro disimpegno”
Il tono della lettera inviata al sindaco è chiaro e determinato: «Ci rivolgiamo a lei con l’obiettivo di farci portavoce, per il bene dello sport, presso tutte le istituzioni competenti per tentare di risolvere la situazione incresciosa in cui ci siamo venuti a trovare». Il club sottolinea il rischio che, senza una rapida soluzione, si possa arrivare a un disimpegno totale, con la possibilità di dover rinunciare persino al titolo sportivo.

Il Città di Galati evidenzia come le partite si svolgano in condizioni di piena sicurezza, con la presenza costante delle forze dell’ordine, di un’ambulanza medicalizzata dotata di defibrillatore e di un servizio d’ordine interno. La revoca della licenza, quindi, appare sproporzionata rispetto ai rischi segnalati e mette in discussione l’impegno profuso dalla società nella gestione dello stadio “Ducezio-Parafioriti”, una struttura recentemente rinnovata con erba sintetica.

Il rischio di un danno irreparabile
La chiusura dello stadio non è solo un danno per il club e i suoi tesserati, ma rischia di compromettere la partecipazione ai playoff e la corsa alla promozione. Senza il supporto del pubblico, il Galati perde un fattore chiave che potrebbe rivelarsi decisivo nelle ultime sfide stagionali.

«Qualora non si dovesse arrivare alla risoluzione del problema, saremo purtroppo costretti al totale disimpegno e a dover rammaricare consapevolmente nel non veder più sventolare sulle nostre maglie il titolo sportivo», conclude la lettera della società.

Una situazione che mette in allarme tifosi, giocatori e istituzioni locali, tutti consapevoli del valore sociale dello sport in contesti territoriali come quello di Galati Mamertino. Ora la speranza è che il dialogo con le autorità competenti possa portare a una soluzione rapida, scongiurando così il rischio di un epilogo amaro per il club.