Gela, Moi a GS.it: ”Ora stiamo bene e puntiamo ai play off. Calendario in discesa ma non sottovalutiamo nessuno”
Dopo la bella vittoria contro l’Ercolanese, il Gela prende ossi
Dopo la bella vittoria contro l’Ercolanese, il Gela prende ossigeno e guarda in alto. Goalsicilia.it ne ha parlato con l’esperto difensore sardo, Davide Moi.
Venite da una bella vittoria contro una squadra che lotta per i play off…
“Loro giocano bene, sono organizzati. Partita tirata, siamo felici dei tre punti e ce li teniamo stretti. Risultato importante che ci permette di tornare a sperare nell’aggancio al vertice”.
La speranza play off è ancora viva…
“Sicuramente, anche visto la vittoria dell’Acireale su un Messina che sembrava la squadra più in forma. Noi ci crediamo, la squadra c’è: abbiamo passato un periodo brutto, ora spero proprio che sia alle spalle e che magari sia il turno degli altri”.
In questa stagione avete pagato le numerose indisponibilità…
“Tra infortuni e squalifiche non siamo sicuramente stati fortunati. Ora con la squadra al completo, con il fatto che abbiamo già affrontato tutte le prime della classe (Troina, Vibonese, Igea Virtus), tranne la Nocerina che incontreremo più in là, tutto questo ci fa ben sperare per il proseguio”.
Che impressione ti ha fatto mister Terranova?
“Non lo conoscevo, tecnico giovane e preparato. Ha una scuola moderna, non lascia niente al caso, è una felice sorpresa”.
Domenica giocate a Eboli. Impegno più facile sulla carta ma da non sottovalutare…
“Ora incontreremo tutte quelle che stanno dietro di noi in classifica. Il girone di ritorno però è sempre un campionato a parte, quando giochi in campi come quello di Eboli, Portici, Isola Caporizzuto, non è semplice per nessuno. Dobbiamo valutare tutti i rischi o può finire come a Roccella a inizio gennaio”.
Chi vince secondo te il campionato?
“Giocano tutte un buon calcio, soprattutto Vibonese e Troina. Personalmente faccio il tifo per i calabresi: sono stati lì lo scorso anno, la società lo merita visto quanto successo quest’estate”.
A proposito, l’anno scorso con te a Vibo c’era Saraniti. Ti aspettavi il suo exploit di quest’anno?
“L’anno scorso non giocava neanche con tanta continuità, però in allenamento si vedeva che aveva i colpi. Doveva solo trovare il tempo e l’ambiente giusto per esplodere e li ha trovati. Sono felice per lui”.
Con che spirito ti sei approcciato alla Serie D, categoria per te nuova?
“Dopo 14 anni di professionismo, è il mio primo anno in D. Impatto forte, bisogna calarsi subito nella mentalità della categoria o rischi di fare figuracce. Il Gela mi ha messo però subito a mio agio e mi sta permettendo di esprimermi al meglio”.
Anche se non sei stato fortunato con quell’infortunio a inizio stagione…
“Mi sono fatto male subito, la settimana che sono arrivato. Mi sono portato dietro un problemino, poi si è ingrandito ed ho dovuto saltare 4/5 gare che poi sono state determinanti per il nostro cammino”.
Come mai hai scelto proprio Gela?
“Stavo andando a Vibo di nuovo, loro erano convinti di essere ripescati e io avevo trovato l’accordo. Poi dopo il processo sono stati esclusi dal campionato e si è fatto vivo il Gela: ormai ero di strada e sono andato dritto e sono sceso in Sicilia (ride ndr)”.
Ti mancava un po’ la Sicilia?
“Mi mancava tanto e tra l’altro sono dispiaciuto perché a inizio ritiro ero a Siracusa, sembrava finalmente tutto fatto per il mio ritorno in azzurro ma per un paio di disguidi non è andata come doveva andare. Avevo trovato l’accordo, c’era la volontà mia di tornare a Siracusa ove mi reputo a casa e quella della società di prendermi ma poi una terza parte in causa ha fatto saltare la trattativa. Volevo tornare a tutti i costi ma le situazioni di mercato sono anche queste e le ho pagato a caro prezzo ma ora sono felice al Gela”.
Tra l’altro anche la scorsa stagione si era parlato di un tuo ritorno a Siracusa…
“Era successo a gennaio dell’anno scorso, io ero ad Ancona: c’è stato un pour parler ma io ero di proprietà della società marchigiana e quindi non ero libero di scegliere visto che la dirigenza voleva monetizzare e non c’erano le condizioni per portare avanti la trattativa”.
Qual è il più bel ricordo che ti lega alla piazza aretusea?
“A Siracusa sono nati i miei figli, già questo vale più della metà delle cose. Però piango felicemente ancora quando, nonostante la sconfitta contro il Lanciano nei play off, il pubblico ci ha riservato una grande ovazione, ci è stato vicino e ci ha supportato nonostante la sconfitta fino alla fine comprendendo la situazione che c’era attorno alla squadra”.
Appunto, senza guai extra campo e senza penalizzazione, quel campionato, ai punti, l’avete vinto…
“C’è tantissimo rammarico. Quelli che hanno pagato in prima persona siamo noi giocatori: io mi sarei ritrovato in serie B con una promozione diretta e a 26 anni, chi lo sa, sarebbe stata un’altra carriera. Però di Siracusa ho solo ricordi belli e me li tengo stretti”.