Walter Zenga: “Il mio Siracusa come il Como degli Hartono. Dalla Serie D al sogno professionismo”
Vive tra Dubai, Milano e Siracusa, ma è nel cuore della Sicilia che Walter Zenga ha riscoperto il senso più autentico del calcio. In un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, l’ex portiere dell’Inter e della Nazionale – oggi club manager del Siracusa Calcio – ha raccontato la stagione che ha riportato la squadra siciliana in Serie C dopo sei anni, ma anche il progetto che sogna di portare avanti, ispirandosi al modello Como-Hartono.
“Vincere è sempre bellissimo, non importa la categoria”, afferma Zenga a La Gazzetta dello Sport. “Abbiamo vinto il girone I all’ultima giornata con +1 sulla Reggina. La festa è durata due giorni. Tornare tra i professionisti è stato emozionante, per la città e per questi ragazzi”.
Una stagione da leader, sempre al fianco della squadra
Zenga ha assunto il ruolo di club manager in estate, dopo l’incontro con il presidente Ricci. «Mi ha raccontato del progetto, c’era bisogno di una figura che facesse da ponte tra staff tecnico, dirigenza e giocatori. Hanno pensato a me», spiega nell’intervista a Oscar Maresca per la Gazzetta.
E la sua presenza non è mai mancata:
“Arrivavo in Sicilia ogni venerdì, andavo in ritiro, stavo negli spogliatoi con i ragazzi. Quando dovevo parlare con un calciatore, chiedevo il permesso all’allenatore. Non ho mai voluto invadere il campo tecnico”.
Un approccio umile, ma ricco di esperienza: “Sono stato raccattapalle, riserva, titolare, allenatore e dirigente. So quanto conta una parola detta al momento giusto”.
“Non mi interessava la Serie D, ma le persone”
Per molti, ripartire dalla D poteva sembrare un passo indietro. Non per Zenga:
“Non m’importava della categoria. Non ho mai dato importanza al luogo, ma alle persone. Chi vince festeggia, chi perde spiega”.
Con l’allenatore Marco Turati, la sintonia è stata immediata. L’obiettivo è diventato uno solo: “Guardare solo alla prossima partita. Gli altri speravano in una nostra sconfitta, noi ci siamo concentrati su noi stessi”.
La promozione è arrivata sul campo del Barcellona Pozzo di Gotto, contro l’Igea Virtus: 3-1 in trasferta e festa in pullman verso Siracusa, accolta da migliaia di tifosi.
Zenga guarda avanti: “Seguiamo l’esempio Como-Hartono”
Il club siracusano è ora atteso dalla Poule Scudetto tra le vincitrici dei gironi di Serie D, ma Zenga già pensa al futuro.
“In Indonesia ho studiato il percorso della famiglia Hartono col Como. In sei anni sono passati dai dilettanti alla Serie A. La loro ricetta? Programmazione, strutture, investimenti e visione”.
«È questo il modello che vogliamo seguire anche a Siracusa», ribadisce Zenga sulle colonne de La Gazzetta dello Sport. «Siamo già al lavoro per la prossima stagione».
Inter-Barcellona, l’altra emozione di Zenga: “Ma quella vera l’ho vissuta qui”
Nel weekend in cui l’Inter eliminava il Barcellona dalla Champions, il Siracusa vinceva a… Barcellona (Pozzo di Gotto). Un parallelismo simbolico per Zenga, ex leggenda nerazzurra:
“Con l’Inter ero felice, ma ero in TV, da opinionista. Con il Siracusa ero accanto alla squadra: è stato tutto diverso, più intenso”.
E sui tifosi nerazzurri che hanno lasciato lo stadio dopo il 3-2 dei blaugrana? «Brutta immagine. In semifinale non si lascia lo stadio, tutto può ancora succedere. Ora tutti vogliono un biglietto per Monaco…».
Scudetto e Champions? “Tutto può succedere”
Secondo Zenga, la finale contro il PSG sarà equilibrata: “50 e 50. L’Inter ha battuto Bayern e Barcellona, ma ora conteranno i dettagli”. La sfida tra Donnarumma e Sommer sarà decisiva: “Yann ha dato molto. Non è enorme fisicamente, ma ha posizione e continuità. Gigio ha fatto lo stesso per il PSG. Sarà una grande sfida”.