Vogliono espellerlo dall’Italia: “commessi reati con l’Inter” | In arrivo una punizione esemplare

Curioso caso che riguarda un ex giocatore nerazzurro e protagonista anche in Serie A. Potrebbe essere espulso dall’Italia.
L’inchiesta “Doppia Curva”, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, ha smantellato un sistema criminale che coinvolgeva i gruppi ultras di Inter e Milan. Lo scorso settembre 19 persone sono state arrestate, tra cui i leader delle curve Nord e Sud, accusati di associazione a delinquere, estorsione, lesioni e, per la Curva Nord dell’Inter, l’aggravante del metodo mafioso. Le indagini hanno rivelato che gli ultras gestivano attività illecite legate allo stadio di San Siro.
Un evento chiave nell’inchiesta è stato l’omicidio di Antonio Bellocco, affiliato alla ‘ndrangheta. Bellocco è stato ucciso da Andrea Beretta, ex leader della curva interista, durante una lite legata alla spartizione degli affari criminali.
Le società calcistiche, pur non essendo indagate, sono state considerate “soggetti danneggiati” e hanno deciso di costituirsi parte civile nei processi contro gli ex capi ultras. L’Inter ha dichiarato la propria estraneità ai fatti e ha assicurato piena collaborazione con le autorità.
L’inchiesta ha messo in luce la necessità di un controllo più rigoroso sulle dinamiche tra società e gruppi organizzati di tifosi, per prevenire future infiltrazioni criminali. Le autorità stanno lavorando per rafforzare la sicurezza negli stadi e garantire che le attività legate al calcio siano libere da influenze mafiose.
Il caso Recoba
Alvaro Recoba, soprannominato “El Chino”, è stato un simbolo dell’Inter tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000. Arrivato a Milano nel 1997, debuttò segnando due gol spettacolari contro il Brescia, rubando la scena a Ronaldo. Con 261 presenze e 72 reti in nerazzurro, è ricordato per il suo talento mancino, i calci piazzati e le giocate imprevedibili.
Nel 2001, Recoba fu coinvolto nello scandalo dei passaporti falsi: utilizzò documenti italiani contraffatti per essere tesserato come comunitario, non avendo antenati europei. L’Inter fu multata di 2 miliardi di lire, mentre Recoba ricevette una squalifica di un anno, poi ridotta. Nel 2006, patteggiò una pena di sei mesi di reclusione, convertita in una multa di circa 21.000 euro.
“Gnoukouri” giocava sotto falso nome
Assane Gnoukouri, ex centrocampista dell’Inter, è stato coinvolto in un caso di documenti falsi. Arrivato in Italia nel 2013 dalla Costa d’Avorio, ha esordito in Serie A nel 2015 sotto la guida di Roberto Mancini, totalizzando 11 presenze con i nerazzurri. Nel 2017, durante un prestito all’Udinese, gli fu diagnosticato un problema cardiaco che lo costrinse a interrompere la carriera agonistica. Successivamente, un’indagine della Procura di Parma ha rivelato che il suo vero nome è Alassane Traoré e che era stato introdotto in Italia con documenti falsi, rendendolo irregolare e a rischio di espulsione.
Nel 2023, Traoré ha ottenuto un permesso di soggiorno grazie al riconoscimento come vittima della tratta di esseri umani. Con questo status, ha potuto rimanere legalmente in Italia e ha espresso il desiderio di tornare a giocare a calcio.