Troina, Pagana a GS.it: ‘’Coppa è obiettivo, Milazzo ha grande blasone. Mio ritorno in campo…’’
Domani si giocherà una bella fetta di stagione contro il Milazzo, nella finale della Cop
Domani si giocherà una bella fetta di stagione contro il Milazzo, nella finale della Coppa Italia Eccellenza che sarà disputata a Mazara del Vallo. Parliamo di Peppe Pagana, allenatore del Troina, queste le sue parole a Goalsicilia.it.
Mister, la prima domanda è d’obbligo. Che ci facevi in campo negli ultimi minuti contro il Castelbuono sabato scorso?
“Eravamo in 18, all’ultimo secondo un ragazzo convocato ha avuto un problema e non è potuto venire con noi. Quindi io, essendo tesserato come allenatore/giocatore, mi sono inserito in distinta giusto per completare la panchina. Durante la partita si è fatto male Romeo, il campo era impraticabile ed i ragazzi erano un po’ sconfortati. Così a 13 minuti dalla fine mi sono buttato dentro per dare un segno alla squadra. Bisogna provarci sempre, a prescindere dal campo e dagli avversari, volevo dare questo input”.
Ma c’era anche tanta voglia di giocare ammettilo…
“Intanto spero che non ricapiti, perché vorrei avere sempre tutti a disposizione. Il campo a me manca tanto, ma ho un problema ad una gamba che non mi permette di giocare. Altrimenti le avrei giocate tutte (ride, ndr)”.
Un pari che ha lasciato tanto amaro in bocca anche vista la sconfitta del Paceco. Siete a cinque punti dalla vetta…
“Per carattere guardo sempre il bicchiere mezzo pieno. Il rammarico non è per aver perso due punti, perché la partita si poteva vincere, ma vado a guardare il campionato. Dopo le prime tre partite dell’andata avevamo zero punti, al ritorno ne abbiamo fatti cinque e siamo in perfetta media. Capisco la delusione di tifosi e della proprietà, ma devo pensare positivo e sono convinto che siamo sulla strada giusta. Questo è un campionato durissimo, lo dimostrano le sconfitte domenica dell’Alcamo con il Mazara e proprio del Paceco contro una Riviera Marmi che sembrava allo sbaraglio. Bisogna stare sempre lì e raccogliere più punti possibili, i conti si fanno alla fine”.
Domenica arriva un Licata in ottima forma, che gara ti aspetti?
“Affrontiamo tutte le partite alla stessa maniera, preparandola per fare bottino pieno. Una cosa che mi riempie d’orgoglio è vedere festeggiare le squadre avversarie quando pareggiano con noi come se avessero vinto la Champions. Questo fa capire tanto. Creiamo tanto, ma a volte ci manca solo il gol. Questo è il calcio però, se succede anche a Barcellona o Napoli…”.
Siete comunque sempre considerati tra le favorite alla vittoria finale…
“Questa cosa mi fa sorridere. Adesso ci guardano con invidia, ad inizio anno dicevano che eravamo una squadra esotica, un circo. Ci vuole un po’ più di equilibrio anche nei giudizi”.
Passiamo al match di domani, vi giocate una bella fetta di stagione…
“Sì, sappiamo dell’importanza del match. Non solo perché è una finale, ma anche perché è una tappa che ci permetterebbe di aprirci un’altra porta per arrivare alla serie D attraverso la fase nazionale. L’abbiamo preparata bene, noi a differenza di tanti altri sin dal primo giorno abbiamo dichiarato che la Coppa era un nostro obiettivo. Siamo in finale e ci proveremo”.
Chi temi maggiormente dei mamertini?
“Un po’ tutti, il Milazzo è una squadra che ha un blasone importante. Se mettiamo a confronto le due compagini vediamo che mentre loro stavano tra i professionisti, il Troina si giocava la permanenza in Promozione. Adesso ci giochiamo la finale e già questo è motivo d’orgoglio. Loro hanno gente del calibro di Cannavò, Rizzo, Genovese che è un giovane importante, Lucarelli che si sta rilanciando, Cucinotta, l’istituzione Matinella, in porta Ingrassia che fino a poco tempo fa era conteso da squadre di Lega Pro. Hanno un allenatore che ha fatto benissimo da quando è arrivato, se non avesse pareggiato col Taormina sarebbe in vetta”.
Chi vedi favorito?
“Mi fa sorridere che qualcuno, compreso mister Rufini, dia per favoriti noi. Responsabilità non se ne assume nessuno. Ci prendiamo questa etichetta e andiamo avanti. Io non ci ritengo né favoriti né sfavoriti, siamo una squadra che se la gioca con tutti che non nasconde le proprie ambizioni”.
Come sta la squadra?
“Sta bene. L’unica difficoltà è che per 20 giorni siamo stati sommersi dalla neve e quindi ci siamo allenati alla meno peggio tra strutture alberghiere e campo di Biancavilla. Poi ci hanno rinviato alcune gare e praticamente stiamo giocando ogni tre giorni. Piccole cose che danno più che altro fastidio, ma stiamo bene. I ragazzi vengono trattati da professionisti e devo dire che loro si comportano da tali”.
Cosa significherebbe alzare la Coppa?
“Per me avrebbe un valore inestimabile. Io sono di Troina, scrivere una pagina della storia della squadra della mia città sarebbe fantastico. L’obiettivo più grande però non è vincere la coppa in sé, ma arrivare in serie D. Vincere questa partita quindi avrebbe un’importanza doppia, visto che come ti dicevo prima si aprirebbe un’ulteriore porta per centrare la promozione passando dalla fase nazionale”.