Trapani, veleni a canestro. Fra il sindaco e il tycoon lo scontro ora è politico

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Valerio Antonini (Goalsicilia)

Secondo quanto ricostruito da Repubblica Palermo, a Trapani la tensione tra il sindaco Giacomo Tranchida e Valerio Antonini – proprietario delle squadre di calcio e basket, di una tv locale e leader di un neonato movimento politico – ha ormai raggiunto il punto di non ritorno. Il terreno di scontro è il palazzetto dello sport, concesso nel 2023 in gestione alla società granata con una convenzione trentennale, grazie alla norma che permette l’affidamento diretto a società dilettantistiche senza scopo di lucro.

Il punto di rottura, come ricorda Repubblica Palermo, è arrivato nel luglio 2024 con la promozione in Serie A: la Trapani Shark è diventata una Srl a scopo di lucro, facendo così decadere il requisito per l’affidamento diretto. Per il Comune, l’utilizzo dell’impianto è ora «abusivo» senza gara pubblica, e la società dovrebbe pagare un canone e circa 120 mila euro di utenze arretrate. Antonini respinge le accuse, parla di «mossa politica» e annuncia una causa multimilionaria.

La vicenda, sottolinea ancora Repubblica Palermo, è ormai passata dai tavoli tecnici ai social, con scambi di accuse e dichiarazioni al vetriolo. Fabio Tartamella, voce storica del basket cittadino, osserva: «Basta pagare un affitto annuale e si continua a giocare. Purtroppo, qui si preferisce soffiare sul fuoco». Anche Vincenzo Scontrino, avvocato ed ex presidente dello Iacp, invita alla mediazione: «Il basket è patrimonio della città, il palasport del Comune. Non è difficile trovare un accordo, basta volerlo».

L’ex sindacalista della Cgil Giovanni Burgarella punta il dito contro entrambi: «Hanno sbagliato tutti e due, non è stata gestita in maniera trasparente». Intanto, tra il tifo organizzato del basket, si parla di una marcia verso il Comune con quattromila persone. Sullo sfondo, la partita politica: Antonini, che nega di volersi candidare a sindaco, guarda a un seggio in Senato; Tranchida, invece, punta all’Ars.