Trapani, Antonini scuote lo sport granata: «Pronto a consegnare le chiavi al sindaco»

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Notte infuocata nello sport trapanese. Dopo un weekend di risultati sorprendenti sul campo e tensioni crescenti sugli spalti, Valerio Antonini rompe il silenzio e pubblica un video su X che scuote l’intero ambiente: il presidente di Trapani Calcio e Trapani Shark si dice disposto a fare un passo indietro e a consegnare simbolicamente la guida delle due società al sindaco Giacomo Tranchida.

Un annuncio arrivato nel momento più inatteso, perché il campo — paradossalmente — aveva appena dato risposte importanti. Il Trapani Calcio ha strappato un pareggio di peso a Salerno, mentre gli Shark hanno sbancato Treviso nonostante un roster ridotto all’osso. Antonini lo rivendica: «È stato un fine settimana molto difficile, ma le due squadre hanno risposto in maniera eccezionale».

Poi, però, la frattura: «La tifoseria ha di fatto abbandonato la mia gestione». È da qui che parte il messaggio più duro, una resa comunicata in diretta social: «Ho deciso di consegnare stasera in mano al sindaco la gestione delle due società».

E Antonini rincara, chiamando in causa Tranchida in modo diretto: «Sono pronto a dimettermi da presidente. Martedì mattina, dopo le feste, vieni a prenderti le due chiavi simboliche delle squadre».

Nel suo sfogo, il presidente punta il dito contro la contestazione che da settimane lo accompagna: «C’è una parte della tifoseria che si definisce organizzata che mi ha voltato le spalle».
Il discorso vira anche sul piano personale: «Non voglio che mia moglie e i miei figli abbiano problemi», afferma, lasciando intendere un clima pesante attorno alla sua figura.

Sul fondo resta la questione politica e strutturale: il PalaShark, le frizioni con il Comune, la difficoltà di convivenza istituzionale. Antonini definisce il rapporto ormai compromesso e apre di fatto la porta a qualsiasi scenario: la gestione al sindaco, l’ingresso di nuovi imprenditori, o la propria uscita definitiva.

«Io sono pronto a farmi da parte», conclude, lasciando Trapani con un interrogativo enorme: chi guiderà ora il futuro dello sport granata?