Il Torregrotta ce l’ha fatta. Dopo due occasioni mancate, è arrivato il tanto atteso salto in Promozione, centrato nella semifinale di ritorno della Coppa Sicilia sul campo del Real Belvedere. Un traguardo sudato, sofferto, ma fortemente voluto, come racconta Davide Billa su Gazzetta del Sud.
La squadra guidata da Gianninicola Giunta, tornato in panchina la scorsa estate, ha giocato con determinazione e concentrazione, riscattando una stagione lunga e complessa. Un successo che spalanca le porte della finale contro il Pro Falcone, ma che ha già il valore di una promozione, dato che i giallorossi sono già saliti in virtù della vittoria nel girone C.
Il cammino del Torregrotta: playoff amari, ma nessuna resa
Il Torregrotta aveva chiuso il campionato al terzo posto nel girone D, alle spalle di Riviera Nord e Santa Teresa. Ai playoff, aveva superato Real Rocchenere e Santa Teresa, ma lo spareggio intergirone con la Futura Brolo aveva infranto il sogno.
La reazione, però, è stata da grande squadra. La Coppa Sicilia è diventata l’obiettivo unico, e la semifinale – vinta con autorità – ha ribaltato le amarezze precedenti.
«La terza è stata la volta buona, ma era giusto che il Torregrotta conquistasse la Promozione», ha dichiarato mister Giunta a Gazzetta del Sud. «Il merito è della società, dei giocatori e dei tifosi. Non abbiamo mai mollato, anche nei momenti difficili».
Finale da onorare, stagione da incorniciare
Ora resta l’ultimo atto: la finale di Coppa contro il Pro Falcone. Ma per Giunta, la vera finale era già quella contro il Real Belvedere:
«Il trofeo andrà a chi lo merita, ma per noi la semifinale era la partita decisiva. Lo spareggio l’abbiamo fallito, ma abbiamo saputo riscattarci».
Una promozione che arriva dopo sei anni, figlia di organizzazione, spirito di gruppo e continuità. Il Torregrotta ha scritto un finale all’altezza delle aspettative e guarda ora al futuro con entusiasmo e legittimo orgoglio.