Serie D

Siracusa-Reggina, tensioni fuori dal campo: la replica del sindaco Francesco Italia a Falcomatà

Il duello tra Siracusa e Reggina, in piena lotta per la promozione nel girone I di Serie D a due giornate dalla fine, non si consuma solo sul campo. Se da un lato la competizione sportiva si mantiene serrata, fuori dal rettangolo verde il clima si sta facendo sempre più teso, alimentato da dichiarazioni che poco hanno a che fare con il fair play.

Nei giorni scorsi il direttore generale della Reggina, Giuseppe Praticò, aveva sollevato dubbi sull’operato arbitrale in alcune gare, lasciando intendere presunti favoritismi a favore del Siracusa. A rincarare la dose è stato il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, che ha espresso a sua volta perplessità sulla regolarità del torneo, accusando indirettamente una presunta disparità di trattamento.

Falcomatà spinge la Reggina: “Serve cuore e un finale senza dubbi arbitrali”

Parole che non sono passate inosservate, e che hanno spinto il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, a intervenire pubblicamente:

“In un momento così delicato della stagione, sento il dovere di manifestare il mio disappunto per le dichiarazioni del collega Falcomatà. Alludere a condizionamenti arbitrali nella corsa promozione non è accettabile. Il calcio deve restare uno spazio educativo e meritocratico, basato sulla lealtà.”

Il primo cittadino siracusano ha poi rimarcato il ruolo istituzionale che ogni sindaco dovrebbe ricoprire:

“Un rappresentante delle istituzioni ha il dovere di promuovere trasparenza e correttezza, non di alimentare sospetti o insinuazioni. Il clima che si respira nel finale di stagione dovrebbe essere sereno, rispettoso, e concentrato su ciò che accade in campo.”

Francesco Italia ha infine ricordato, con toni fermi ma eleganti, anche i risultati ottenuti negli scontri diretti:

“Il Siracusa ha battuto la Reggina in cinque occasioni su cinque negli ultimi due anni. Un dato che parla da sé. E se si vuole guardare anche al contesto, l’unico elemento di disturbo è stato il ritiro dell’Akragas: senza quell’episodio, non saprei proprio a cosa il collega Falcomatà potrebbe appigliarsi.”

In attesa delle ultime due giornate, il desiderio comune — e auspicabile — è che la sfida tra Siracusa e Reggina torni a giocarsi dove deve: sul campo, e con rispetto reciproco.

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Redazione