Come riportato da La Sicilia, il senatore Bruno Alicata – tifoso storico del Siracusa – lancia un appello alla calma, alla coesione e alla fiducia in un momento decisivo della stagione. La squadra, dopo un avvio complicato, sembra aver trovato una stabilità di rendimento con tre risultati utili consecutivi e, secondo il senatore, è il momento di non lasciarsi trascinare né dall’euforia né dallo sconforto.
Alicata, scrive La Sicilia, sottolinea che la squadra «comincia a raccogliere qualche frutto», ricordando le gare in cui il buon gioco non era stato premiato. Gli ultimi risultati inducono a un moderato ottimismo: c’è la possibilità concreta di cambiare passo e imprimere al campionato uno slancio positivo, utile ai tifosi ma soprattutto ai protagonisti in campo – calciatori, staff tecnico e dirigenza.
Il senatore richiama anche la centralità del presidente Ricci, come evidenziato da La Sicilia, che riconosce il lavoro svolto e invita l’ambiente a sostenere il club nella prospettiva di eventuali nuovi interventi sulla rosa. Alicata ribadisce che il percorso di risalita non può prescindere da serenità, unità d’intenti, umiltà e continuità: valori che considera essenziali per trasformare gli sforzi in risultati concreti.
A poche giornate da un altro passaggio delicato – la trasferta di domenica a Caravaggio contro l’Atalanta Under 23 – il Siracusa è terz’ultimo. Una classifica severa, che impone massima concentrazione. Per Alicata, riporta La Sicilia, «la partita rappresenta un’altra tappa di un percorso in cui tenuta mentale e compattezza sociale attorno alla squadra potranno fare la differenza».
In chiusura, l’appello del senatore è un richiamo alla pazienza operosa: non cedere al panico, non farsi travolgere dagli entusiasmi intempestivi e mantenere l’impegno quotidiano. «Se questi presupposti verranno rispettati – conclude –, è realistico sperare che le difficoltà iniziali possano restare alle spalle e che la città torni presto a esultare per il Siracusa». Parole che La Sicilia definisce come un invito a resistere e a proteggere l’identità sportiva di una piazza che non ha mai smesso di credere nella propria squadra.