“Serie D come volano turistico” la Regione finanzia il Trapani Radiografia di una mancia
Un anno fa, la Regione Siciliana approvava la legge sugli «interventi finanziari urgenti», una manovra da 160 milioni per siccità, infrastrutture e sostegno agli enti locali. Ma dentro quella legge del 12 agosto 2024 si nascondeva una voce che oggi torna al centro delle polemiche: 297 mila euro al Trapani Calcio per il «conseguimento degli scopi sociali». La cifra è diventata realtà: 296 mila euro effettivamente erogati, come riportano Nicola Biondo e Giacomo Di Girolamo su Repubblica Palermo.
Una cifra che non è sfuggita né alla politica né alla magistratura. I fondi, concessi tramite l’assessorato regionale al Turismo, sono parte di una dotazione di 8 milioni spesi — senza trasparenza — per progetti turistici. In realtà, come rivelano ancora Biondo e Di Girolamo su Repubblica Palermo, si tratta spesso di spese che nulla hanno a che vedere col turismo.
Nel caso del Trapani, il finanziamento pubblico è stato giustificato con il progetto «Trapani Invittissima». Un piano di dieci pagine che trasforma il calendario sportivo della squadra in una vetrina turistica, presentando ogni partita come un evento strategico per il territorio. Anche i match contro Canicattì, Licata o Vibonese — squadre di Serie D — sono stati descritti come occasioni per la promozione internazionale della città.
Le fatture allegate al progetto parlano chiaro: rimborsi per ristoranti, hotel, pullman, impianti sportivi, persino una pubblicità luminosa all’aeroporto di Trapani con il volto del presidente del club, Valerio Antonini, e lo slogan «Non ci basta». Anche quella è stata coperta con fondi pubblici.
L’investimento è stato rimborsato integralmente solo pochi giorni fa. Eppure, Rosalia D’Alì, assessora al Turismo del Comune di Trapani e presidente del distretto turistico della Sicilia Occidentale, ammette: «Non ho mai visto alcuna presentazione pubblica, né sono mai stata coinvolta. Una cifra del genere, a mia memoria, non è mai stata concessa a nessuno in provincia di Trapani per finalità turistiche».
Secondo Repubblica Palermo, la coincidenza tra i fondi e l’attività del figlio del presidente della Regione Roberto Schifani, avvocato della società trapanese, aveva già sollevato interrogazioni parlamentari.
A far discutere è anche il confronto con le altre squadre siciliane. Messina e Catania, entrambe militanti in Serie C nella scorsa stagione, non hanno ricevuto alcun sostegno. E mentre il Trapani riceve quasi 300 mila euro dalla Regione, il Messina è oggi a rischio fallimento se non coprirà i propri debiti entro sessanta giorni. Una cifra analoga — 300 mila euro — sarebbe bastata a salvarlo.
Il caso sollevato da Biondo e Di Girolamo su Repubblica Palermo è solo l’ultimo di una lunga serie che mette sotto accusa il sistema delle mance clientelari e dei fondi elargiti senza criteri chiari. Mentre le Procure e la Corte dei Conti indagano, il sospetto è che dietro l’etichetta del turismo si nascondano favori personali e finanziamenti mascherati. E che a pagare, ancora una volta, siano i cittadini.