Sequestrato da un latitante: la nazionale italiana trema | La sua vita in serio pericolo

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Serie A (LaPresse) Goalsicilia

Bruttissima disavventura per l’ex protagonista della Serie A e la Nazionale, fortunatamente il finale è stato lieto. 

Diversi ex calciatori hanno affrontato gravi problemi con la giustizia nel corso delle loro vite. Robinho, ex attaccante di Milan e Real Madrid, è stato condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione a nove anni di carcere per violenza sessuale di gruppo, avvenuta nel 2013. Nel 2024, il Supremo Tribunale di Giustizia del Brasile ha deciso che l’ex calciatore sconterà la pena nel suo paese d’origine.

Ronaldinho, leggendario fantasista brasiliano ex Barcellona e Milan, è stato arrestato in Paraguay nel 2020 per essere entrato nel paese con un passaporto falso. L’ex Pallone d’Oro è stato detenuto per oltre un mese, prima in carcere e poi agli arresti domiciliari in un hotel di Asunción, insieme al fratello.

Tony Adams, storico capitano dell’Arsenal e della nazionale inglese, ha lottato a lungo contro l’alcolismo. Nel 1990, è stato incarcerato per quattro mesi dopo essere stato trovato alla guida in stato di ebbrezza. Dopo la sua liberazione, Adams ha intrapreso un percorso di riabilitazione.

George Best, icona del Manchester United e del calcio nordirlandese, ha avuto numerosi problemi legati all’abuso di alcol. Negli anni ’80 e ’90, è stato arrestato più volte per guida in stato di ebbrezza e aggressioni. La sua dipendenza ha compromesso la sua carriera e la sua salute, portandolo alla morte.

Problemi con la giustizia

Nel corso degli anni, diversi calciatori italiani sono stati coinvolti in vicende giudiziarie legate alla criminalità organizzata. Un caso emblematico è quello di Armando Izzo, difensore del Monza, condannato in primo grado per concorso esterno in associazione camorristica e frode sportiva. Le accuse riguardano il presunto coinvolgimento in partite truccate durante la stagione 2013/2014 dell’Avellino, in collaborazione con il clan camorristico “Vanella Grassi”. Izzo è stato assolto in via definitiva.

Un altro esempio è Vincenzo Iaquinta, campione del mondo con l’Italia nel 2006, condannato nel 2018 a due anni di reclusione per detenzione illegale di armi, con l’aggravante mafiosa. Sebbene Iaquinta sia stato ritenuto estraneo all’associazione mafiosa, la condanna è scaturita nell’ambito del processo “Aemilia”, che ha coinvolto numerosi esponenti della ‘ndrangheta.

Gianfranco Zola (LaPresse) Goalsicilia

Tentativo di sequestrare Zola

Nel 1994, mentre giocava nel Parma, Gianfranco Zola fu inconsapevolmente al centro di un tentativo di sequestro orchestrato da Fabrizio Maiello, un ex calciatore delle giovanili del Monza caduto nella criminalità dopo un grave infortunio. Maiello, allora latitante, pianificò il rapimento per chiedere un riscatto al club emiliano. Quando Zola si fermò a una stazione di servizio, Maiello si avvicinò con una pistola nascosta, ma il sorriso e il saluto cordiale del calciatore lo disarmarono emotivamente.

Invece di procedere, Maiello gli chiese un autografo sulla carta d’identità, gesto che segnò l’inizio del suo percorso di redenzione. Trent’anni dopo, Zola e Maiello si sono incontrati per la prima volta. Maiello, ha chiesto perdono in lacrime. Zola ha accettato le scuse, sottolineando l’importanza del cambiamento e della redenzione.