Scommesse e partite truccate: la Serie A decisa a tavolino | Così hanno truccato i risultati

Continua a tenere il banco del caso scommesse sui siti illegali da parte di calciatori di Serie A. Sui social è bufera.
Il calcio italiano è stato recentemente scosso da un nuovo scandalo legato alle scommesse illegali, coinvolgendo diversi calciatori di Serie A. Le indagini, avviate nel 2023, hanno portato alla luce una rete di giocatori che effettuavano scommesse su piattaforme non autorizzate, principalmente su sport diversi dal calcio. Tra i nomi emersi figurano Fagioli, Tonali, Paredes, Di María, McKennie, Florenzi e Zaniolo. Le scommesse venivano mascherate attraverso transazioni finanziarie con una gioielleria di Milano, utilizzata come copertura per il riciclaggio di denaro.
Nicolò Fagioli, in particolare, ha ammesso di aver accumulato debiti per circa tre milioni di euro a causa del gioco d’azzardo. Per saldare tali debiti, avrebbe coinvolto altri calciatori e utilizzato la vendita di orologi di lusso come mezzo per ottenere liquidità.
Le autorità italiane hanno sequestrato circa 1,5 milioni di euro e richiesto arresti domiciliari per cinque individui coinvolti nell’organizzazione delle scommesse clandestine. Sebbene non siano emerse prove di partite truccate, la partecipazione a scommesse su piattaforme illegali rappresenta una violazione delle normative sportive. La FIGC sta valutando sanzioni disciplinari per i calciatori coinvolti, che potrebbero includere sospensioni e ammende.
Questo scandalo evidenzia le vulnerabilità nel sistema di controllo delle scommesse sportive e l’influenza negativa che il gioco d’azzardo può avere sulla carriera e sulla vita personale dei calciatori. Le indagini sono ancora in corso, e ulteriori sviluppi potrebbero emergere nei prossimi mesi.
Cosa rischiano i calciatori
Sandro Tonali è stato squalificato per 18 mesi, di cui 10 effettivi e 8 commutati in prescrizioni alternative, per aver scommesso anche su partite del proprio club. Nicolò Fagioli ha invece ricevuto una squalifica di 12 mesi, con 5 mesi sostituiti da un programma terapeutico, dopo aver ammesso le sue responsabilità e collaborato attivamente con la giustizia sportiva.
Per gli altri calciatori di Serie A emersi nell’inchiesta, la situazione è ancora sotto osservazione. Al momento non sono stati ufficializzati provvedimenti, ma qualora emergessero prove concrete di scommesse su piattaforme illegali legate al calcio, potrebbero rischiare squalifiche simili o superiori a quelle di Tonali e Fagioli.

I dubbi dei social
Sui social, il caso delle scommesse illegali che coinvolge diversi calciatori di Serie A ha generato un acceso dibattito. Alcuni utenti ipotizzano che i giocatori possano aver scommesso sulle proprie squadre o su eventi specifici, come i cartellini gialli, influenzando così l’andamento delle partite e, di conseguenza, il campionato.
Queste supposizioni alimentano sospetti e preoccupazioni tra i tifosi, che temono possibili manipolazioni dei risultati sportivi. Tuttavia, secondo le indagini in corso, non sono emerse prove che i calciatori abbiano scommesso su partite di calcio, né tantomeno su incontri delle proprie squadre. Le scommesse si sarebbero concentrate su altri sport o su giochi da casinò, come il poker online, attraverso piattaforme illegali.