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Rozzi: «Medjugorje è stato il mio ospedale dell’anima»


Una testimonianza intensa e toccante, quella di Antonino Rozzi, attaccante della Sancataldese ed ex Lazio. Come riporta La Sicilia, il calciatore ha raccontato la propria rinascita spirituale e personale, nata dopo un periodo buio vissuto lontano dal calcio e dalle certezze. «La guarigione è stata quotidiana: sono emerse ferite interiori che ho curato con la preghiera alla Madonna. Grazie a questo percorso ho ricominciato a giocare», ha spiegato Rozzi nel corso della settimana mariana “Maria con te”, promossa dalla San Paolo Periodici.

Nel suo racconto a La Sicilia, Rozzi ha ripercorso le tappe della sua carriera, iniziata con la Lazio nel 2012 e proseguita nelle giovanili del Real Madrid. Poi il declino, la perdita di motivazione e la decisione di partire per Medjugorje, dove ha trascorso due anni fondamentali: «Ero perso, mi sentivo sporco. Medjugorje è stato il mio vero ospedale dell’anima: la preghiera è diventata il mio farmaco quotidiano».

Come sottolinea La Sicilia, l’attaccante romano, oggi 31enne, ha ritrovato serenità e fede, tornando in campo con la Sancataldese. Dopo un periodo di discernimento e di studio, Rozzi ha spiegato di aver compreso che «la Madonna delle Grazie lo ha accompagnato nel percorso di guarigione».

Dallo scorso agosto, come scrive ancora La Sicilia, Rozzi è tornato a vestire la maglia verdeamaranto. Il suo gol contro il Gela, decisivo per la prima vittoria stagionale della Sancataldese, ha rappresentato molto più di una rete: dopo aver segnato, l’attaccante ha alzato lo sguardo al cielo, ringraziando Dio e la Madonna.

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Redazione