Il Libero Consorzio di Trapani presenta il conto al Trapani calcio: 111.299 euro per utenze non pagate dello stadio Provinciale. È quanto riporta Antonio Trama su la Repubblica Palermo, spiegando che il presidente Salvatore Quinci ha autorizzato l’avvio delle procedure giudiziarie o extragiudiziarie nei confronti del club per il mancato pagamento di luce e gas.
Come racconta Antonio Trama per la Repubblica Palermo, la richiesta non è nuova: già nei mesi scorsi erano stati inviati solleciti alla società granata, ma senza alcuna risposta. Ora l’ex Provincia ha deciso di passare alle vie legali, dopo aver già saldato le fatture in prima persona e chiesto successivamente il rimborso al club. «Malgrado l’invio dei modelli e i numerosi solleciti, la società non ha adempiuto», si legge nella nota dell’ente.
Nel servizio pubblicato da Trama su la Repubblica Palermo, si ricorda che la convenzione per l’utilizzo del Provinciale viene rinnovata di anno in anno e prevede, a carico della società concessionaria, il pagamento di tutte le utenze e la voltura a proprio nome. Il 23 settembre l’ex Provincia ha inviato una messa in mora, concedendo otto giorni per saldare il debito prima di procedere al decreto ingiuntivo e alla risoluzione del contratto. Se la convenzione dovesse decadere, il Trapani rischierebbe di perdere la disponibilità del suo stadio per le gare interne.
Nel frattempo, anche il Comune ha chiesto il saldo delle utenze del Palasport, dove gioca la squadra di basket Shark. Un altro fronte aperto che aggrava la tensione tra amministrazioni locali e società sportive.
Antonio Trama, su la Repubblica Palermo, riporta anche la replica del presidente granata Valerio Antonini, che ribatte annunciando una controffensiva: «Presenterò richiesta all’ex Provincia per ottenere il rimborso dei costi dei lavori effettuati allo stadio». E aggiunge, con toni duri: «Sto seriamente valutando di chiudere bottega e andarmene. Non è il posto giusto dove poter fare imprenditoria seria e sport ad alto livello. È chiaro che mi rimborseranno sino all’ultimo centesimo nelle sedi opportune».