Repubblica: “Il Messina sempre più giù rinuncia alla Coppa Italia e vede avvicinarsi il baratro”

11


C’erano i tempi in cui il “San Filippo” si riempiva con oltre 40.000 tifosi, quando il Messina di Bortolo Mutti batteva Inter, Milan, Roma e Lazio e “Re Artù” Di Napoli, Parisi e Zampagna facevano sognare un’intera città. Oggi resta soltanto il ricordo. Come racconta Fabrizio Bertè su la Repubblica Palermo, la realtà giallorossa è drammatica: dopo la retrocessione dalla Lega Pro, il club peloritano vive il momento più buio della sua storia recente.

Domenica, scrive ancora la Repubblica Palermo, il Messina dovrebbe affrontare la Vigor Lamezia nel preliminare di Coppa Italia di Serie D, ma con ogni probabilità non si presenterà in campo, subendo la sconfitta a tavolino e una multa che paradossalmente appare l’ultimo dei problemi. «È il 21 agosto e ancora non c’è un calciatore, un allenatore, un dirigente. Manca tutto», evidenzia Bertè.

La proprietà è ancora formalmente divisa tra Aad Invest Group (80%) e l’ex presidente Pietro Sciotto (20%), ma dopo l’inchiesta della magistratura la gestione è passata al commissario giudiziale Maria Di Renzo e al consulente Corrado Taormina. I rappresentanti della proprietà si sono dileguati e anche il sindaco Federico Basile assiste da lontano.

Intanto, prosegue la Repubblica Palermo, si è fatto avanti il gruppo Doadi Srl con Giuseppe Peditto, presentando un piano per l’affidamento della gestione sportiva dell’Acr Messina. La proposta prevede un affitto d’azienda, formula che però potrebbe scontrarsi con le norme Figc. Per questo si cercano soluzioni alternative da condividere sia con il tribunale sia con la Federazione.

Il tempo stringe: la Doadi, con il supporto degli sponsor, sarebbe pronta a finanziare la gestione sportiva, mentre il rientro dei debiti resterebbe a carico dell’attuale proprietà, che ha ottenuto una proroga fino al 10 ottobre. Tuttavia, come sottolinea Bertè su la Repubblica Palermo, manca ancora una risposta definitiva dall’Agenzia delle Entrate sui debiti residui e la situazione resta gravissima.

Se la Doadi dovesse ottenere la gestione, servirà costruire in fretta una squadra: individuare un direttore sportivo, un allenatore e un organico competitivo. In corsa per la panchina ci sono Eduardo Imbimbo e Antonio Venuto, quest’ultimo già alla guida dei giallorossi e protagonista della storica cavalcata del Milazzo dall’Eccellenza alla Serie C. Sarebbe lui, forse, l’uomo giusto per tentare un miracolo sportivo in una stagione che vedrà il Messina partire in Serie D con 14 punti di penalizzazione.

Un destino che, a vent’anni dai fasti della Serie A, mette la città di fronte a un baratro calcistico che sembrava impensabile, come racconta con amarezza la Repubblica Palermo attraverso la firma di Fabrizio Bertè.