Pugno in campo: l’arbitro non vede il colpo ed espelle il compagno | Squalifica per tutto il 2025
Duro provvedimento del Giudice Sportivo che applica alla lettera il regolamento, stagione finita per il calciatore.
Nel calcio, gli atti di violenza commessi in campo o fuori possono portare a lunghe squalifiche, spesso usate per scoraggiare comportamenti inaccettabili e tutelare l’integrità del gioco. Questi episodi non solo danneggiano la reputazione degli atleti coinvolti, ma attirano l’attenzione mediatica e suscitano dibattiti sull’etica sportiva. Le squalifiche esemplari sono una misura disciplinare fondamentale per prevenire recidive e garantire il rispetto delle regole.
Uno degli episodi più famosi è quello di Eric Cantona, attaccante francese del Manchester United, che nel 1995 colpì con un calcio volante un tifoso avversario sugli spalti dopo essere stato provocato. Per questo gesto fu squalificato per otto mesi e multato pesantemente. Altro caso celebre è quello di Luis Suárez, noto per i suoi morsi agli avversari: nel 2014, durante i Mondiali in Brasile, fu squalificato per quattro mesi e bandito per nove partite ufficiali della nazionale uruguaiana dopo aver morso Giorgio Chiellini.
Anche episodi di violenza fuori dal campo hanno portato a severe sanzioni. Joey Barton, noto per il suo comportamento turbolento, fu sospeso per 12 partite nel 2012 dopo aver aggredito diversi avversari in una partita decisiva per la retrocessione del suo QPR. Zinedine Zidane, invece, pur essendo una leggenda del calcio, venne espulso nella finale dei Mondiali del 2006 per aver colpito Marco Materazzi con una testata, anche se non subì una lunga squalifica vista la fine imminente della sua carriera.
Vi sono stati anche casi di squalifiche legate a comportamenti premeditati. Nelson Oliviera, durante una partita di campionato portoghese, fu squalificato per sei mesi dopo aver calpestato deliberatamente un avversario. Questi episodi mostrano come la violenza, in un contesto sportivo, venga punita severamente per preservare i valori dello sport e la sicurezza dei giocatori.
Pugno e gomitata, avversario in ospedale
Si sta giocando una gara del campionato Allievi, Oratorio Chieve contro San Carlo. La squadra di casa segna il gol dell’1-2 e un calciatore 15enne corre subito dentro la porta nel tentativo di recuperare velocemente la sfera e ripartire. Qui succede di tutto.
Qualcuno della squadra ospite lo colpisce con un pugno ed una gomitata, colpi che lo costringeranno ad andare in ospedale con un dente scheggiato ed una ferita che sarà suturata con tre punti. Il giovane calciatore ha anche presentato la denuncia ai carabinieri.
Per regolamento capitano squalificato
Nel referto il direttore di gara spiega di non avere potuto vedere il responsabile di gomitata e pugno, perché la sua visuale era coperta. Ricordiamo che in queste categorie non esistono assistenti. Ecco che arriva la squalifica al capitano.
Vista la violenza del gesto, la sospensione è veramente drastica, fino al 30 giugno 2025. E per regolamento, non avendo potuto capire chi era il responsabile del folle gesto, il Giudice Sportivo ha sospeso il capitano della squadra. Squalifica che potrà essere cambiata se verrà segnalato il reale responsabile.