“Partono le denunce contro FIGC e Gravina”: il Parlamento apre l’indagine | Finiscono tutti in tribunale

Dal mondo della politica arriva alla FIGC una richiesta di chiarimenti per quanto riguarda la giustizia sportiva, Gravina replica.
La storia della Serie A è stata segnata da scandali che hanno minato la sua credibilità. Il primo, il Totonero del 1980, ha coinvolto calciatori e dirigenti in un giro di scommesse clandestine e partite truccate, portando alla retrocessione di Milan e Lazio in Serie B.
Un’altra macchia indelebile fu Calciopoli del 2006, uno scandalo che rivelò un sistema di condizionamento delle designazioni arbitrali. La Juventus subì la revoca di due scudetti e la retrocessione in Serie B, mentre altre squadre come Milan, Fiorentina e Lazio vennero penalizzate.
Agli inizi del 2000, emerse Passaportopoli, una frode che coinvolse diverse squadre di Serie A nella falsificazione di passaporti per tesserare giocatori extracomunitari, aggirando le normative federali.
Infine, lo scandalo delle scommesse del 2010-2011 confermò la fragilità del sistema, coinvolgendo numerosi calciatori e portando a squalifiche e arresti per partite truccate e scommesse illecite.
I problemi degli ultimi anni
Negli ultimi anni, la Serie A è stata colpita da nuovi scandali. L’inchiesta sulle plusvalenze ha visto diversi club accusati di aver gonfiato i valori di mercato dei calciatori, alterando i bilanci. Le indagini hanno portato a penalizzazioni in classifica e sanzioni economiche, in particolare per la Juventus, che ha ricevuto un’importante penalizzazione di punti in campionato.
Un’altra inchiesta, chiamata “Doppia Curva”, ha messo in luce un sistema criminale e mafioso gestito da capi ultras di Inter e Milan. Le indagini hanno rivelato affari illeciti all’interno e all’esterno dello stadio di San Siro, portando a condanne e a una risposta ferma da parte dei due club, che hanno bloccato il rinnovo degli abbonamenti di centinaia di tifosi coinvolti.

La richiesta di Berruto e la replica di Gravina
Il deputato del Partito Democratico, Mauro Berruto, ha chiesto l’avvio di un’indagine parlamentare sulla giustizia sportiva, sostenendo che il sistema sia “sfuggito di mano” e venga usato per colpire gli avversari all’interno delle federazioni. Berruto ha proposto l’audizione di oltre venti persone, incluso il Ministro per lo Sport Andrea Abodi, per fare chiarezza sulla situazione e individuare possibili soluzioni legislative.
La reazione del presidente della FIGC, Gabriele Gravina, è stata dura. Ha respinto l’iniziativa, definendola un tentativo di delegittimazione degli organi di giustizia sportiva e ha sfidato Berruto a denunciare eventuali illeciti concreti alle autorità competenti. Nel frattempo, il governo, tramite il ministro Abodi, ha annunciato l’apertura di un tavolo di lavoro con CONI e CIP per avviare una riforma complessiva e condivisa del sistema, mantenendo però il rispetto dei ruoli e dell’autonomia sportiva.