Palermo tra le big della nuova Serie B: mercato, ambizioni e ostacoli

La nuova stagione di Serie B è alle porte, e mai come quest’anno l’equilibrio appare incerto. Retrocesse illustri come Empoli e Monza, piazze calde e rientranti come Cesena e Avellino, squadre in ascesa come Venezia e Reggiana: il quadro è ricco di storie e promesse.
Al centro si posiziona il Palermo, una delle società più strutturate della categoria, che si presenta ai blocchi di partenza con l’obiettivo dichiarato di lottare per la promozione. Dopo una stagione vissuta tra alti e bassi, il club rosanero ha deciso di cambiare rotta, affidando la panchina a Filippo Inzaghi.
Con lui è arrivata una ventata di cambiamenti: nuovi volti, un’identità tattica più definita e una rosa costruita per competere subito. Anche per questo, tra testate e voci di corridoio, si accendono i pronostici e le quote Serie B e inizia a definirsi lo scenario di partenza.
La nuova identità del Palermo firmata Inzaghi
Il Palermo 2025/26 si presenta profondamente rinnovato. In porta ci sarà Desplanches, mentre in difesa l’innesto di Mattia Bani dal Genoa ha aggiunto esperienza e fisicità. A centrocampo spiccano Gomes e Palumbo, con quest’ultimo reduce da stagioni soddisfacenti tra Serie B e A. Sulle corsie laterali, invece, gli arrivi di Gyasi e Augello hanno dato profondità e qualità al gioco esterno.
Il modulo base sarà verosimilmente il 3-4-1-2, ma Inzaghi ha dimostrato in passato di saper variare assetto in base all’avversario. Il vero punto fermo resta Brunori: capitano, finalizzatore e simbolo di un progetto che ha bisogno di continuità. Accanto a lui potrebbe agire Pohjanpalo, anche se il club resta vigile sul mercato per un’eventuale altra punta da affiancare al bomber italo-brasiliano. La sensazione è che, per una volta, si sia cercato equilibrio più che solo spettacolo.
Una Serie B d’élite, tra ritorni eccellenti e outsider agguerrite
La concorrenza per il salto in A è serrata. L’Empoli, appena retrocesso, ha già allestito una rosa da vertice con Pellegri, Curto e Fulignati. La Sampdoria, rinata dopo mesi difficili, ha puntato su Donati e su una coppia d’attacco di categoria superiore: Tutino e Coda. Il Monza ha blindato Colpani e rilanciato Mota, mentre il Frosinone ha dato fiducia a mister Alvini costruendo attorno a Raimondo e Gori una squadra dinamica.
Ma non sono solo le big a fare paura. Il Venezia ha conservato l’ossatura dello scorso anno e vede in Idzes, corteggiato da mezza Serie A, il leader tecnico e carismatico
La Reggiana, invece, ha inserito profili interessanti, come Tavsan e Rover, mentre la Carrarese, neopromossa, si muove nel mercato con misura.
Il calendario non aiuta: cinque turni infrasettimanali, una sosta lunga tra dicembre e gennaio, e un finale infuocato tra aprile e maggio. Gestire le energie, ruotare i titolari e non perdere contatto con le prime sarà fondamentale per tenere duro.
Ambizioni legittime, ma pressione alta
Il Palermo dovrà saper convivere con la pressione. Il Barbera è una piazza esigente, capace di entusiasmare e pretendere. Dopo anni di rincorse, fallimenti e ripartenze, la tifoseria vuole risposte concrete. Anche per questo la società ha scelto di non promettere “la Serie A a ogni costo”, ma di costruire una squadra solida, senior nel campionato.
Le prime giornate saranno molto importante per sondare l’ambiente: l’esordio in casa contro la Reggiana sarà seguito dalle trasferte di Cesena e Mantova. Un trittico utile per capire il grado di preparazione mentale, più ancora di quello tecnico. L’obiettivo sarà non perdere punti in avvio, perché il calendario nella parte centrale è tra i più complicati dell’intero torneo.