Palermo, la svolta dei senatori: così Inzaghi ha rigenerato i rosanero

Tre vittorie consecutive, dieci punti nelle ultime quattro partite e oltre un mese senza sconfitte. Il Palermo ha cambiato pelle e lo ha fatto con decisione, lasciandosi alle spalle il periodo più buio della stagione. Come ricostruisce La Sicilia, la squadra di Pippo Inzaghi ha reagito alla crisi vissuta tra ottobre e novembre trovando nuove certezze e, soprattutto, nuovi leader.
Il punto di svolta arriva nella settimana che precede la trasferta di Chiavari. Il Palermo si presenta contro l’Entella reduce da tre sconfitte pesanti e inattese – Catanzaro, Monza e Juve Stabia – intervallate dalla sola vittoria contro il Pescara. Inzaghi decide allora di dare un segnale forte: a sorpresa la fascia di capitano finisce sul braccio di Mattia Bani. «Non un segnale», dirà l’allenatore pochi giorni dopo, ma una chiamata alle responsabilità. Come sottolinea La Sicilia, quel gesto diventa invece uno spartiacque, un messaggio chiaro ai senatori dello spogliatoio, recepito immediatamente.
Il primo simbolo della rinascita è Joel Pohjanpalo. I numeri parlano chiaro: sei gol e un assist nelle ultime quattro partite, che lo hanno riportato in vetta alla classifica marcatori di Serie B. Ma, come evidenzia La Sicilia, il contributo del finlandese va oltre le reti. Pohjanpalo guida il pressing, lavora per la squadra, accorcia per legare il gioco e domina sulle seconde palle. Trascina, in una parola. E quando un attaccante con le sue qualità entra in questo stato di grazia, il rendimento diventa inevitabilmente devastante.
Diverso il ruolo, ma altrettanto centrale quello di Tommaso Augello. L’ex Cagliari è l’uomo dell’equilibrio, il metronomo silenzioso del Palermo. Spreca pochissimi palloni, sceglie sempre il tempo giusto per accelerare o rallentare e garantisce ordine sulla corsia mancina. I dati riportati da La Sicilia sono eloquenti: è tra i migliori per passaggi completati insieme a Ceccaroni, il primo per intercetti, per azioni che portano al tiro e per numero di cross a partita. Un solo assist fin qui, ma margini evidenti di crescita anche sotto questo aspetto.
Nel nuovo corso rosanero è tornato protagonista anche Antonio Palumbo, forse il più atteso. Arrivato in estate con grandi aspettative dopo le stagioni di Terni e Modena, aveva faticato a incidere nella prima parte di campionato. L’ultimo mese ha spazzato via ogni dubbio. Come sottolinea ancora La Sicilia, il numero 5 si è rimesso il centrocampo sulle spalle, ha ritrovato continuità e qualità, segnando il primo gol in rosanero e firmando tre assist decisivi nelle ultime quattro gare: a Chiavari, a Empoli e contro la Sampdoria.
E poi c’è Mattia Bani. La sua importanza non è mai stata in discussione, ma non è un caso che due delle tre sconfitte stagionali siano arrivate proprio in sua assenza. Il nuovo capitano incarna quella leadership tecnica e caratteriale che Inzaghi chiedeva per uscire dalla crisi. Il duello con Massimo Coda nell’ultima gara è l’immagine perfetta del suo peso specifico, come evidenzia La Sicilia.
Sarebbe riduttivo attribuire la rinascita del Palermo solo a pochi interpreti. La squadra, nel suo insieme, è tornata a correre e soprattutto a credere nei propri mezzi. Ma è altrettanto vero che i rosanero avevano bisogno di trascinatori. Ora li hanno trovati.
