“Omissione di atti di ufficio”: così stanno salvando l’Inter | La società evita le condanne

Inter ancora al centro della bufera social, anche indirettamente. I tifosi se la prendono anche con la Procura Federale.
Nell’ambito dell’inchiesta “Doppia Curva“, che ha portato all’arresto di numerosi capi ultras di Inter e Milan, entrambe le società hanno deciso di costituirsi parte civile nei procedimenti giudiziari in corso. Tra gli imputati figurano Marco Ferdico e Andrea Beretta per la Curva Nord interista, e Luca Lucci per la Curva Sud milanista, accusati di reati quali estorsione, violenza privata e associazione a delinquere.
La decisione di Inter e Milan di costituirsi parte civile rappresenta un segnale forte nella lotta contro le infiltrazioni criminali nel mondo del tifo organizzato. Le società mirano a tutelare la propria immagine e a prendere le distanze dalle attività illecite emerse nell’inchiesta, che ha rivelato come alcuni gruppi ultras abbiano trasformato lo stadio di San Siro in un territorio da presidiare con la violenza, intimidando chiunque tentasse di limitare la loro egemonia.
Tuttavia, la costituzione di parte civile da parte dei due club ha sollevato alcune perplessità. La difesa degli imputati ha contestato la legittimità di questa posizione, sostenendo che le società non possano definirsi parte lesa dopo anni di rapporti con alcuni degli imputati. In particolare, è emerso che Luca Lucci, ex capo ultrà della Curva Sud, ha dichiarato di aver avuto contatti con dirigenti attuali del Milan anche durante i domiciliari.
Nonostante queste contestazioni, il giudice ha accolto le richieste di costituzione di parte civile di Inter e Milan. La prima udienza del processo con rito abbreviato si è tenuta il 27 marzo, con la presenza di 16 imputati. Le società, attraverso questa azione legale, intendono rafforzare il proprio impegno nella lotta contro le infiltrazioni criminali nel calcio e riaffermare i valori di legalità e trasparenza.
Inchiesta Procura Federale
La Procura Federale della FIGC ha avviato un’indagine riguardante i rapporti tra tesserati di Inter e Milan e alcuni gruppi ultras, in seguito agli sviluppi dell’inchiesta “Doppia Curva”. Le società potrebbero essere sanzionate per violazioni dell’articolo 25, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, che vieta di fornire supporto finanziario o altre utilità a gruppi organizzati di tifosi non conformi alla legislazione vigente. I
Per quanto riguarda i tesserati, l’attenzione si concentra su figure come l’ex capitano del Milan, Davide Calabria, che avrebbe avuto contatti con esponenti della tifoseria organizzata. Oltre all’ex rossonero anche alcuni nerazzurri avrebbero avuto contatti. La violazione di questa norma può comportare squalifiche o inibizioni, oltre a sanzioni pecuniarie.

Polemiche sulla Procura Federale
Sui social, monta la frustrazione dei tifosi riguardo alla lentezza con cui la Procura Federale sta affrontando il caso degli ultras di San Siro. Molti esprimono apertamente il loro disappunto per i tempi biblici dell’inchiesta, auspicando provvedimenti concreti.
Con un velo di sarcasmo, alcuni utenti citano persino l'”omissione di atti d’ufficio“, alludendo ironicamente all’inerzia percepita. L’invito, nemmeno troppo velato, è che il procuratore Chinè si decida a prendere provvedimenti significativi entro la conclusione dell’attuale stagione.