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Nissa, il vicepresidente Ferreri difende Giovannone: “Se lui non torna, mi dimetto anch’io”


La scia di reazioni che sta attraversando Caltanissetta dopo le dimissioni del presidente Luca Giovannone si arricchisce di una presa di posizione interna, forte e inequivocabile. A intervenire è il vicepresidente della Nissa, Savio Ferreri, che invia una nota carica di coinvolgimento emotivo e di lealtà verso il dirigente dimissionario. Un messaggio che non lascia margini di interpretazione e che, anzi, ribalta la prospettiva: il passo indietro—dice Ferreri—non deve farlo chi ha costruito, ma chi ha deluso.

Ferreri non nasconde la propria amarezza:
«Sono estremamente deluso e amareggiato per questa situazione. Luca ha dedicato anima e corpo alla nostra comunità, sacrificando tempo e denaro per costruire una squadra importante».

Poi l’annuncio più netto, destinato a scuotere l’intero ambiente:
«Se lui non torna, anch’io mi dimetterò. Ho sposato questo progetto con lui e non vedo futuro senza la sua guida. Spero che tutto si risolva presto e che Giovannone possa tornare al suo posto».

Il vicepresidente tratteggia il profilo umano e professionale di Giovannone, sottolineandone il ruolo decisivo nella rinascita sportiva del club:
«Luca Giovannone è un uomo vero. Con il suo stile elegante e deciso ha ridato alla Nissa ambizione, identità, orgoglio e senso di appartenenza. Un uomo che guarda avanti ma con i valori e il rispetto di un tempo».

Ferreri rivendica inoltre il percorso compiuto insieme:
«In tre anni abbiamo costruito un progetto solido, con una città che crede e un presidente che non ha mai mollato. Sono orgoglioso di essere stato al tuo fianco in questa avventura».

Il passaggio più duro riguarda però le responsabilità della crisi:
«Dovrebbero dimettersi altri e non tu, cuore pulsante di tutto questo».

Pur mantenendo toni fermi, Ferreri chiarisce di non voler alimentare polemiche:
«Non voglio soffermarmi sulle cause o cercare colpevoli, questo non porterebbe da nessuna parte. Quello che conta ora è guardarci dentro. E se ti conosco bene, so che non farai un passo indietro».

Una dichiarazione che scuote l’ambiente nisseno e che, al tempo stesso, rappresenta l’appello più diretto e appassionato rivolto al presidente dimissionario. La palla, adesso, sembra tornare proprio a Giovannone.

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Redazione