
Akragas, Deni: “Amministrazione non pervenuta. Io dimissionario, ma presenterò domanda di ripescaggio”
22/06/2022 ore 11:03
Intervenuto in conferenza stampa, il presidente dell’Akragas, Giuseppe Deni, si è lasciato andare a uno sfogo:
“Forse devo stare zitto, perché do fastidio all'amministrazione. Però non sono mai fuggito davanti alla difficoltà. Io da oggi mi considero dimissionario, non sono più il presidente dell'Akragas, e congelo le mie dimissioni finché l'amministrazione non prenderà in considerazione le nostre esigenze con atti normativi e deliberativi visibili. Perché io ancora aspetto dallo scorso mese di novembre un finanziamento per la ristrutturazione dello stadio 'Esseneto'. E non se n'è saputo più nulla. E dunque da questo momento io non sono più il presidente dell'Akragas, mi dimetto. E non perché siamo rimasti in Eccellenza, ma perché ci sentiamo bistrattati, mortificati da quest'amministrazione comunale che non si è mai degnata di chiamarci per programmare qualcosa insieme a noi e agli altri sport qui ad Agrigento. Non c'è stata mai la possibilità di interloquire. Io mi dimetto ma farò l'ultimo atto da presidente, che è quello di presentare la domanda di ripescaggio in Serie D, perché ancora abbiamo qualche carta da giocarci per la quarta serie e io percorrerò questa strada e non mi tiro indietro. Se l'amministrazione comunale c'è, batta un colpo. I termini scadono il 26 luglio, io sarò dimissionario fino al 24 di luglio. Poi le mie dimissioni diventeranno irrevocabili, oppure tornerò indietro e proverò a creare le condizioni per un'Akragas che possa recitare il ruolo che merita. Io non voglio fare ulteriori polemiche, sono orgoglioso di essere stato il presidente dell’Akragas, ho conosciuto uomini perbene e ringrazio tutti, uomini seri con cui sono stato lieto e felice di aver collaborato. Ma adesso bisogna tracciare una linea. Qualcuno vuole che si vada avanti? Oppure si vuole che questa città non abbia mai un’anima? Questa città in giro per l’Italia è conosciuta per due cose, per l’Akragas e per i Templi. Noi ci siamo. Speriamo che anche altri ci siano. Alle parole devono seguire i fatti. L’amministrazione non è pervenuta”.