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Curiosità, comica dei ‘The Jackal’ cacciata da Partita del Cuore: “Non puoi stare qui, donne non giocano a calcio”

Curiosità, comica dei ‘The Jackal’ cacciata da Partita del Cuore: “Non puoi stare qui, donne non giocano a calcio”


25/05/2021 ore 16:00

Spiacevole episodio quello raccontato da Aurora Leone, attrice dei The Jackal. Alla vigilia della Partita del Cuore, che andrà in scena questa sera all’Allianz Stadium di Torino tra Nazionale Cantanti e la squadra dei Campioni per la Ricerca, la ragazza ha raccontato di esser stata cacciata perché donna.

Una denuncia pesante quella della giovane attrice che insieme a Ciro Priello (anche lui dei The Jackal) era presente alla cena ufficiale della vigilia. Aurora Leone, tramite alcune storie Instagram, racconta quello che è successo.

L’ACCADUTO

Aurora Leone e Ciro Priello raccontano che sono stati raggiunti dal direttore generale della Nazionale Cantanti, Gianluca Pecchini, che ha invitato la ragazza ad alzarsi e andarsene dal tavolo “perché non aperto alle donne”. Leone ha reagito dicendo “Io non sono un’accompagnatrice, sono stata convocata”.

Pecchini ha però continuato: “Non farmi spiegare perché non puoi stare seduta qui, tu non puoi e basta. Ciro può stare, tu no, non puoi stare seduta qui, sono le nostre regole. Non mi fare spiegare perché”.

La ragazza, contrariata, ribatte ancora dicendo di aver ricevuto la convocazione e aver fornito le misure per il completino. Ma il dg della Nazionale cantanti ha continuato: “Tu il completino te le puoi mettere pure in tribuna, che c'entra. Le donne non giocano. Queste sono le nostre regole e se non le volete rispettare dovete uscire da qua”.

A questo punto Aurora Leone e Ciro Priello raccontano di essere stati cacciati anche dall’albergo ma di aver ricevuto comunque la solidarietà di alcuni cantanti presenti, tra cui Eros Ramazzotti. I due ragazzi hanno rinunciato a partecipare alla Partita del Cuore: “Ci sentiamo estranei da un contesto che dovrebbe avere tutt'altro scopo. Continuiamo a sostenere il progetto, perché donare per la ricerca contro il cancro resta una cosa importante, ma non ci sentiamo di partecipare alla partita. Avrei voluto giocare anche in quanto donna, mi spiace parlare in questi toni ma quello che mi è successo non mi era mai capitato. Mi sono sentita in imbarazzo”.

Un episodio sicuramente spiacevole, se si pensa alla buona causa per cui è stato organizzato l’evento.

La redazione
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