Riviera, Melillo: ‘’Minacciato a Castelbuono. Spiego perché non siamo arrivati alle mani...’’

Vincenzo Melillo, allenatore della Riviera Marmi, intervenuto nel corso della trasmissione “L’Edicola di Gatto&Sorci” ha dichiarato: “Siamo arrivati a Castelbuono ed una persona, credo un giocatore perché era in distinta, ha aperto lo sportello della mia macchina dicendomi che avremmo dovuto lasciare i tre punti con tono minaccioso. Quando i miei ragazzi sono andati a fare riscaldamento, sono uscito anch’io e sono nuovamente stato minacciato da addetti ai lavori del Castelbuono, non voglio fare nome e cognome perché sono un signore, ma posso dire che è una persona che spesso interviene in questa trasmissione e credo faccia il finto moralista. Sono stato accusato di aver detto all’andata che il Castelbuono è una squadra mediocre. Leggendo il significato di questo termine sul dizionario, si evince che significa modesto. Con tutto il rispetto per il Castelbuono, che si salverà sicuramente, ma non si può paragonare a squadre come il Troina, Paceco, Folgore o anche noi stessi. Dire mediocre non voleva essere offensivo, ed ero pronto a chiedere scusa già 4 mesi fa qualora qualcuno ci fosse rimasto male. Adesso mi viene da pensare che questa cosa è stata un pretesto per animare e giustificare il casino di domenica. I giocatori più rappresentativi come Fagone, Nasca, Alosi e Calabrese non mi hanno detto nulla ed in campo si sono comportati bene.

Sarebbe stato più consono se mister Ricca fosse venuto da me a chiedermi spiegazioni e io avrei chiesto scusa perché magari quelle parole sono arrivate in un momento di rabbia dopo aver perso un match. Attenzione, nessuno ha messo le mani addosso a nessuno, c’è stato solo un clima pesante a livello verbale da parte di dirigenza e staff tecnico. La squadra ovviamente ha risentito di questa situazione, non siamo arrivati alle mani solo perché noi non abbiamo risposto alla provocazione”.