Italia, Bonaventura: “Dedico la convocazione a mio padre, è un grande orgoglio essere qui”
12/10/2023 ore 14:59
Il centrocampista della Nazionale italiana, Giacomo Bonaventura, ha commentato così il suo ritorno in Azzurro:
“Un po’ ci speravo in questa convocazione, la Nazionale ha un gioco simile alla Fiorentina e dentro di me pensavo di poter essere utile a questa squadra. Ho temuto di non tornare più vedendo che negli ultimi anni sono stati chiamati tanti giovani, credevo che per me non ci fosse più posto. Ma se uno dimostra di essere tra i migliori è giusto che vada in Nazionale”.
“Dedico la convocazione a mio padre, perché era orgoglioso quando mi vedeva giocare in Nazionale”.
“Se dovessi fare una grande stagione con la Fiorentina potrei continuare a venire in Nazionale, perché no. Mi sono messo in testa di fare bene giorno per giorno, di allenarmi e cercare sempre di migliorarmi, perché anche a 34 si può sempre migliorare”.
“Sono stato convocato la prima volta dieci anni fa, probabilmente ho avuto qualche difficoltà con la Nazionale, ma ho cercato sempre di dare il massimo. Ogni volta venendo qui ho dato tutto me stesso perché la Nazionale è il sogno di chiunque. Poi ci sono certe cose che non dipendono da te. Il passato è passato, rimpianti non ne ho, non ho mai mollato ed essere qui a 34 anni è una grande soddisfazione”.
“La Fiorentina è stato l’ambiente ideale per poter tornare a giocare ad alto livello, dopo aver lasciato il Milan avevo voglia di dimostrare che potevo ancora essere importante. Da quello che ho visto in questi giorni il modo di giocare del mister è simile a quello di Italiano: ci sono delle cose diverse, ma si assomigliano”.
“Per giocare in questo modo serve un centrocampo dinamico, che faccia tutte e due le fasi. C’è bisogno di andare in area, di arrivare al tiro e pressare. Per le caratteristiche che hanno i centrocampisti dell’Italia penso che possano fare bene”.
“Un futuro da allenatore? No, sto pensando a giocare”.