Il tecnico del Palermo, Eugenio Corini, commenta così il k.o. contro il Cagliari:

“La prestazione è stata in linea con la crescita della squadra, lo abbiamo fatto in uno stadio ostico e contro una squadra che ha valori importanti, con personalità, identità. C’è rammarico perché in alcune situazioni potevamo portarla definitivamente dalla nostra parte ma non siamo stati abbastanza capaci nel farlo. L’espulsione ci ha penalizzato e ho dei dubbi: Marconi fa fallo, ma Lapadula da terra lo sbilancia, dunque secondo me c’era un fallo precedente dell’attaccante. In parità numerica non so come sarebbe finita. Ci siamo guadagnati la possibilità di giocare una finale, con un obiettivo che sognavamo. Dobbiamo fare una grande settimana, daremo il meglio per cercare di vincerla”.

“Qualche mese fa lo avevo detto, stiamo studiando da grandi. La squadra ha acquisito personalità. Su certi aspetti dobbiamo migliorare, ma la classifica è così corta perché le squadre che sono sotto hanno grande qualità, si stanno giocando la salvezza e volevano un obiettivo diverso. Questo certifica che in questo campionato ci siamo stati bene. Siamo ottavi alla trentasettesima giornata, vogliamo rimanerci anche alla trentottesima”.

“Buttaro è un ragazzo che è cresciuto, che voi conoscete bene. Era partito bene ma poi ha avuto un rallentamento, dovuto anche a un infortunio. Con Mateju ammonito non volevo rischiare niente. So che lui poteva giocare un po’ più basso. È un ragazzo dal valore importante, rappresenta un patrimonio per il Palermo”.

“Siamo sicuri che la nostra gente riempirà il ‘Barbera’. Ci siamo meritati questa finale e se lo è meritato il nostro pubblico. Sarà importante lo stadio pieno, che ci spinga a vincere questa finale. Avrei preferito affrontare una squadra diversa? Chiaramente sì, ma sono un professionista e dovrò cercare di vincere anche contro una squadra a cui sono legato. Prima però viene il Palermo, c’è voglia di raggiungere un obiettivo per noi straordinario”.