Montaperto: «Salvezza meritata, grande gruppo alla Sancataldese. Il futuro? Ringrazio tutti»

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Dopo una stagione altalenante ma conclusa con successo, la Sancataldese ha centrato la salvezza diretta nel girone I di Serie D, evitando i playout. Un traguardo costruito col tempo e con il cuore. A parlarne, ai microfoni di Stadionews.it, è l’attaccante Giuseppe Montaperto, protagonista della seconda parte di stagione.

«Il livello della Serie D quest’anno era altissimo, uno dei campionati più difficili degli ultimi dieci anni. Ma non abbiamo mai avuto paura reale di retrocedere. Eravamo convinti dei nostri mezzi e sapevamo che ci saremmo salvati. Avevamo una signora squadra, e alla fine possiamo dire che è stata un’annata positiva per tutti: società, staff e noi giocatori».

Ricordi indelebili: Nissa e Acireale nel cuore

Montaperto ricorda due momenti speciali:

«La partita contro la Nissa resterà per sempre nei miei ricordi: ho segnato il mio primo gol in una sfida che non si giocava da più di vent’anni, e l’ho vissuta come se fossi nato a San Cataldo. Poi c’è stata la gara con l’Acireale, squadra con cui avevo giocato l’anno scorso e alla quale sono rimasto molto legato. Emozioni forti in entrambi i casi».

Il gruppo la vera forza

Il finale in crescendo è stato frutto dell’unione interna alla squadra:

«Abbiamo avuto un grande spogliatoio, ed è stato il nostro punto di forza. Tra noi c’era armonia, rispetto e collaborazione. Negli ultimi due mesi ci siamo guardati negli occhi e ci siamo promessi di centrare la salvezza. E ci siamo riusciti. Una società seria, uno stadio sempre caldo e una tifoseria splendida: non potevamo permetterci di fallire».

Sul futuro: «Grazie alla Sancataldese, vedremo il resto»

Montaperto non si sbilancia sul domani, ma apre il cuore ai ringraziamenti:

«Non è ancora il momento di parlare di futuro. Ci tengo però a ringraziare tutta la società Sancataldese, il presidente, i direttori Adamo e Avarello, lo staff tecnico, i magazzinieri Alex e Luca, gli addetti stampa Vincenzo e Giuseppe, i miei compagni e i tifosi. Mi hanno fatto sentire a casa. Il futuro? Vedremo. Intanto, grazie di cuore a tutti».