Con una nota ufficiale diffusa sui propri canali, la dirigenza del Modica Calcio ha voluto esprimere il proprio stato d’animo dopo la delusione per il mancato obiettivo stagionale, arrivato per il secondo anno consecutivo. Un comunicato denso di amarezza ma anche di orgoglio, con un messaggio chiaro e diretto alla propria comunità e al mondo del calcio dilettantistico.
«Per il secondo anno consecutivo non riusciamo a centrare l’obiettivo prefissato, e questa volta fa ancora più male. È toccato nuovamente a noi subire l’aspetto più cinico e drammatico di questo meraviglioso sport», scrive il club, parlando di una delusione che «pervade» ma che non cancella l’impegno profuso: «Siamo pervasi da un sentimento di delusione e profonda amarezza. Tuttavia, rimane intatto il sentimento di orgoglio che proviamo, consapevoli di esserci spesi fino all’ultimo giorno per la nostra città».
Il ringraziamento va a tutta la comunità di Modica, ai tifosi, alle istituzioni e a chi ha sostenuto il progetto sportivo anche quest’anno:
«Ringraziamo i tifosi, tra cui i tanti bambini che oggi incontriamo in giro per la città con la nostra maglia addosso. Ringraziamo le istituzioni, le aziende, le piccole attività, e tutti gli addetti ai lavori che con impegno e dedizione hanno dato forma al gruppo di lavoro».
Ma la società non si ferma ai toni concilianti e richiama l’attenzione su quanto accaduto in occasione della trasferta di Aversa, allegando il comunicato del giudice sportivo:
«Non per alimentare polemiche oramai inutili ma con il semplice intento di tutelare la nostra comunità – si legge – alleghiamo il comunicato del giudice sportivo che squalifica lo stadio di Aversa, multa la società di casa e fa (in parte) chiarezza sui fatti successi domenica».
La chiusura è netta, con un j’accuse forte verso quanto vissuto nella trasferta:
«Vietare ad una comunità che si trova a 750 km di distanza di vedere la diretta della gara nonostante accordi chiari, esagerare sul prezzo dei biglietti e creare un clima più che ostile con scene di guerriglia non c’entrano nulla con lo sport.
Modica merita rispetto.»