Mi sono entrati in auto: rapina alla stella della Serie A | Giocatore sconvolto

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Auto danneggiata
Auto Juan Jesus – fonte Instagram – goalsicilia.it

Gli hanno provato a rubare la macchina. Indignazione del giocatore.

Vivere in una grande città rappresenta un rischio concreto per i calciatori professionisti, a causa dell’aumento dei furti. La loro notorietà li rende bersagli particolarmente appetibili per i ladri, che vedono in loro delle potenziali fonti di beni di alto valore. Automobili di lusso, orologi e gioielli sono tra gli oggetti più spesso presi di mira. La visibilità pubblica dei calciatori, specialmente sui social media, può involontariamente svelare informazioni personali, facilitando i ladri nell’identificare quando non sono in casa.

La frequente assenza dei calciatori dalle loro abitazioni è un altro fattore che aumenta il rischio di furti. Tra allenamenti, partite e viaggi, i professionisti trascorrono molto tempo lontano dalle loro residenze, lasciando spesso le abitazioni vulnerabili. Anche con sistemi di sicurezza avanzati, molti furti avvengono in abitazioni che sembrano protette, a dimostrazione della crescente sofisticazione dei criminali.

Oltre al danno economico, i furti possono avere gravi ripercussioni psicologiche. Sentirsi violati nella propria sfera privata può compromettere il benessere e la serenità mentale del calciatore, incidendo sulle sue prestazioni in campo. Il timore di nuovi episodi può generare ansia e stress, con effetti negativi sulla concentrazione e la capacità di recupero.

La pericolosità di vivere in grandi città per un calciatore non riguarda solo la propria sicurezza, ma anche quella della sua famiglia. Mogli e figli diventano bersagli indiretti, alimentando il senso di vulnerabilità e la preoccupazione costante. Questo può spingere molti a investire in sicurezza privata o a considerare residenze in zone più isolate e controllate.

Il ‘caso’ Juan Jesus

È il caso di Juan Jesus, difensore del Napoli. Brutta esperienza per il brasiliano, che ha denunciato un tentato furto della sua auto, condividendo le prove su Instagram. Il brasiliano ha rivelato di essere stato pedinato per settimane, una situazione che lo ha fatto sentire violato e costantemente sotto osservazione. “Sicurezza zero! Dopo quasi un mese di pedinamenti, oggi hanno provato a rubare la mia macchina”, ha scritto Juan Jesus, mostrando un video dell’auto danneggiata, con i vetri rotti.

L’episodio ha avuto un impatto psicologico profondo sul calciatore, che si è sfogato ulteriormente qualche ora dopo. Ha raccontato di aver trovato ben cinque dispositivi di tracciamento AirTag nascosti nella sua auto durante il mese. Questo dettaglio lo ha reso particolarmente preoccupato per la propria sicurezza, sapendo che i malviventi conoscono dove abita.

Juan Jesus
Juan Jesus – fonte LaPresse – goalsicilia.it

“Fa veramente schifo”

Nonostante riconosca che i beni materiali siano secondari, Juan Jesus ha espresso il suo disgusto per la violazione della sua privacy. “Sapere che un estraneo ha toccato qualcosa di mio mi fa veramente schifo“, ha aggiunto il calciatore, sottolineando il senso di insicurezza crescente.

A causa di questi eventi, il difensore potrebbe prendere in considerazione cambiamenti importanti, compresa la possibilità di allontanarsi dalla città.