La partita più difficile si sta giocando adesso, lontano dal campo. Dopo la retrocessione ai playout, il Messina è alle prese con una corsa contro il tempo, contro i numeri e, soprattutto, contro l’indifferenza. A poco meno di un mese dall’inizio ufficiale della nuova stagione, il rischio più concreto si chiama disinteresse: un avversario che può risultare letale.
Come sottolinea la Gazzetta del Sud, la situazione appare critica. Per iscriversi in Serie D servono 21.500 euro di tassa federale e una fideiussione da 31.000 euro: cifre accessibili rispetto alla Serie C. Ma il vero ostacolo è rappresentato da oltre 800.000 euro di debiti sportivi, relativi a stipendi, incentivi e contributi previdenziali dovuti entro giugno 2024. Una montagna da scalare, per la quale non si intravedono ancora né cordate concrete né piani di salvataggio.
La deadline e i fantasmi della liquidazione
Secondo i documenti relativi alla scorsa stagione, la scadenza per presentare la domanda d’iscrizione alla D dovrebbe essere il 10 luglio, ma è tutto in attesa dei parametri ufficiali. E c’è un altro nodo da sciogliere: il procedimento di liquidazione giudiziale in corso. Il caso Lucchese, citato da Gazzetta del Sud, fornisce un precedente: «Chi intende rilevare deve depositare su un conto vincolato le somme per il debito sportivo, altrimenti non ci saranno i tempi tecnici per valutare la proposta».
In casa Acr si attende quindi il verdetto del giudice delegato previsto per il 10 giugno. Ma al momento né gli attuali soci – ritenuti inadempienti negli ultimi mesi – né nuovi investitori si sono fatti avanti. La politica tace, e il tempo stringe.
Il saluto di Davide Petrucci: «Ho lottato fino alla fine, ora porto con me l’orgoglio»
A rappresentare lo spirito di chi ha provato a resistere, arriva il commovente messaggio di Davide Petrucci, uno dei leader dello spogliatoio giallorosso:
«Ho aspettato prima di scrivere questo messaggio. L’amarezza è tanta, ma il legame e l’esperienza vissuta resteranno con me per sempre», scrive su Instagram.
Petrucci ha ringraziato allenatori, staff, dirigenti, ma soprattutto i tifosi:
«Abbiamo lavorato in condizioni societarie pietose, affiancati da personaggi indegni, ma non abbiamo mai mollato. La spinta è arrivata da una città intera».
Il centrocampista, 32 anni, potrebbe adesso appendere le scarpette al chiodo e iniziare una nuova carriera da agente sportivo, come ipotizzato da Gazzetta del Sud. Ma prima, ha voluto lasciare un messaggio forte:
«L’augurio più grande è che Messina possa tornare a splendere dove merita».