Il pallone a Messina ha smesso ancora una volta di rotolare. Come riporta Fabrizio Bertè su Repubblica Palermo, il tribunale ha dichiarato la liquidazione giudiziale dell’Acr Messina, sancendo il quarto fallimento negli ultimi 32 anni. La società, di proprietà dell’Aad Invest Group e di Pietro Sciotto, con gestione sportiva affidata alla Doadi Srls, è arrivata al capolinea senza che fosse disposto l’esercizio provvisorio.
Il commissario giudiziale Maria Di Renzo proverà comunque a garantire la prosecuzione dell’attività sportiva, anche se – sottolinea Fabrizio Bertè su Repubblica Palermo – il compito appare proibitivo: il campionato è in corso e i peloritani dovranno affrontare tre partite in otto giorni contro Gela, Acireale e Paternò. La decisione getta ombre pesanti sulla regolarità del torneo, dopo che la Lega Nazionale Dilettanti aveva comunque permesso l’iscrizione a un club indebitato e sotto inchiesta.
L’unica via di salvezza sembra essere un’asta per la cessione del ramo sportivo della società, sul modello del marzo 2009, quando dall’esperienza del Football Club Messina della famiglia Franza nacque l’Acr Messina 2.0. Ma prima di procedere sarà necessaria una stima dei costi per onorare il campionato e fissare la base d’asta. Una prospettiva complessa, considerati i numerosi creditori e il clima di sfiducia.
Come sottolinea ancora Fabrizio Bertè su Repubblica Palermo, è difficile immaginare un rilancio del calcio cittadino attraverso un’Acr in liquidazione, ultima in classifica nel girone I di Serie D e già gravata da una pesante penalizzazione. Intanto, in Eccellenza, la Messana gode di maggiore credito e della simpatia della tifoseria organizzata.
In un contesto surreale, i calciatori hanno ripreso gli allenamenti. Il sindaco Federico Basile ha lanciato un appello: «Il Messina risorga con nuovi imprenditori e un progetto solido». Parole riportate da Fabrizio Bertè su Repubblica Palermo, che evidenzia come la città, dopo l’ennesimo fallimento, cerchi ancora una volta un punto di ripartenza.