Messina, nuova udienza in tribunale: futuro appeso al concordato preventivo

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Come riporta la Gazzetta del Sud, si torna oggi in tribunale davanti al giudice Daniele Carlo Madia per discutere del futuro dell’ACR Messina. L’udienza sarà interlocutoria, salvo sorprese, in attesa della scadenza del 10 ottobre fissata per la presentazione di una proposta di concordato preventivo o di altri strumenti di regolazione della crisi.

I motivi della proroga

Il rinvio era stato concesso a causa della mancata risposta di alcuni creditori, circostanza che non aveva permesso di definire un piano di rientro dettagliato. I giudici fallimentari avevano ritenuto sussistenti i “giustificativi motivi” addotti dalla società, comprovati dalla predisposizione di un progetto ex articolo 44 della materia fallimentare.

Le tappe precedenti

Ad agosto, ricorda la Gazzetta del Sud, era rimasta aperta la questione dell’esternalizzazione della gestione sportiva, con il commissario Maria Di Renzo che aveva espresso parere negativo sul subentro della Doadi. La situazione si era poi assestata con la nomina di Giuseppe Peditto a direttore generale da parte dei soci AAD Invest e Pietro Sciotto, tramite il presidente Stefano Alaimo.

Le prossime mosse

All’udienza odierna, davanti al collegio, sono chiamate le parti: da un lato la procura con il sostituto Fabrizio Monaco, dall’altro i legali della società. Dopo il confronto, verrà probabilmente fissata una nuova udienza successiva al 10 ottobre, che potrebbe rappresentare un passaggio cruciale: approvazione del piano concordatario oppure apertura della liquidazione giudiziale.