Messina, il futuro è un’incognita: ipotesi nuova società o titolo sportivo dalla provincia
La settimana appena conclusa ha aggravato ulteriormente la crisi in casa Messina, con lo spettro della fine ormai sempre più concreto. Come riportato da Davide Billa sul Giornale di Sicilia, il club peloritano si trova in un vicolo cieco, colpito da una retrocessione in Serie D e dalla richiesta di liquidazione giudiziale avanzata dalla Procura, la cui udienza è fissata per martedì 10 giugno.
A peggiorare il quadro, anche la recente sentenza del Tribunale Federale Nazionale, che ha inflitto dieci mesi di inibizione a Doudou Aissatou Sarr Cissè – rappresentante della Aad Invest Group, che ha rilevato il club da Pietro Sciotto a gennaio – e all’attuale presidente Stefano Alaimo. Una decisione che, come evidenzia Billa, ha di fatto sancito la conclusione dell’esperienza societaria nata nel 2017, che si è distinta più per delusioni che per risultati sportivi, ad eccezione di una sola promozione in C.
Ora, Messina è chiamata a reinventarsi, perché l’attuale struttura societaria non ha più margini di manovra. Le strade possibili sono due: la prima sarebbe reperire un titolo sportivo da una società della provincia (di Serie D o Eccellenza) da trasferire nel capoluogo; la seconda, creare una nuova società da iscrivere in deroga al campionato di Eccellenza, con il sostegno dell’amministrazione comunale.
L’obiettivo, sottolinea ancora il Giornale di Sicilia, è salvare almeno la continuità calcistica in una città che, nonostante l’amarezza degli ultimi anni, continua a essere profondamente legata alla propria squadra. Il tempo stringe e le scelte dovranno arrivare in fretta.