Messina-Igea, voci a confronto: sofferenza e orgoglio dopo l’1-0

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Di corto muso, ancora una volta. Ma forse mai come stavolta il successo vale doppio. Il Messina supera l’ex capolista per 1-0 e centra la quarta vittoria stagionale con lo stesso punteggio, la più sofferta e pesante del girone d’andata. Pippo Romano, a fine gara, non nasconde la soddisfazione. «Le più belle vittorie sono quelle in sofferenza – ha spiegato – e noi abbiamo questo spirito, quello di saper soffrire grazie alla compattezza del gruppo. Siamo stati bravi a sfruttare ciò che ci hanno concesso».

Come racconta La Sicilia, il successo rappresenta il punto più alto del percorso fin qui compiuto dalla squadra giallorossa. Un traguardo che Romano ha voluto condividere con tutto il gruppo e dedicare al direttore Giovanni Martello, sottolineando l’unità di uno spogliatoio che continua a crescere.

La partita si è rivelata complessa, esattamente come previsto alla vigilia. Decisivo un momento di blackout dell’Igea, ma il Messina ha saputo capitalizzare con grande sacrificio. «È stata una gara di grande determinazione – ha spiegato Romano a La Sicilia – con un blocco difensivo che ha lavorato benissimo, sporcando tanti palloni. Questo è il segnale di una squadra che non molla mai. Senza penalizzazione saremmo a tre punti dalla vetta».

Subito dopo, però, il tecnico riporta tutti con i piedi per terra. «Non abbiamo fatto ancora nulla, siamo in fondo alla classifica. Dobbiamo continuare a fare punti. L’obiettivo era chiudere il girone a quota 27 e lo abbiamo centrato, ma il ritorno sarà un’altra storia». Un messaggio chiaro, ribadito anche sulle colonne de La Sicilia.

Dal punto di vista tattico, Romano spiega le contromisure adottate all’intervallo. Nel primo tempo l’Igea cercava di creare superiorità sfruttando Longo sull’esterno e gli inserimenti centrali di Calafiore. «Abbiamo sistemato le uscite sull’esterno sinistro, con Aprile e Maisano più attenti, cambiando atteggiamento. I ragazzi hanno interpretato bene le indicazioni».

La difesa si conferma il punto di forza del Messina: appena 11 gol subiti, miglior reparto del girone. «Bosia ha fatto bene, ma tutti i centrali, insieme a Clemente e Orlando, hanno risposto presente. Anche chi parte dalla panchina può essere titolare. Il centrocampo ha faticato tanto, Aprile nel secondo tempo è stato straordinario, e davanti c’è stato molto lavoro sporco», sottolinea ancora La Sicilia.

Sull’altro fronte, amarezza ma anche orgoglio nelle parole di Sasà Marra. Il tecnico dell’Igea riconosce il valore della prestazione nonostante la sconfitta. «Fa male non portare punti dopo una gara così, ma ci rialzeremo. Abbiamo dimostrato di avere un’identità». Marra, legato a Messina, ha anche ricordato il passato: «Il pubblico è straordinario, ma il Celeste era un’altra cosa».

Il momento chiave arriva con l’ingresso di Samake e il cambio di modulo, che ha fatto perdere riferimenti all’Igea. «Dovevamo sistemarci meglio in mezzo – ammette Marra – ma la squadra ha mostrato maturità. I giovani hanno fatto bene e l’atteggiamento è stato quello giusto». Parole riportate da La Sicilia, che chiudono il racconto di una sfida intensa fino all’ultimo minuto.

Gli applausi dei 450 tifosi ospiti arrivati da Barcellona testimoniano il valore della prova dell’Igea, mentre il Messina si gode una vittoria di carattere. Di quelle che non fanno rumore, ma pesano tantissimo.

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