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Mazzarrone, Raciti è chiaro: «Prima la salvezza»


Come racconta Paolo Di Grazia su La Sicilia, Ezio Raciti vive una carriera da mediano: lavoro oscuro, sacrificio, dedizione. Una metafora che il tecnico del Mazzarrone sente propria e che si innesta perfettamente nella realtà di un club che vive di sudore e programmazione, nel girone B dell’Eccellenza.

Secondo quanto ricostruisce La Sicilia, Raciti allena dal 1990, anno delle “Notti magiche”, e in 35 anni ha collezionato oltre 1.100 panchine. Un curriculum sterminato: dal settore giovanile del Catania, alla Serie D, all’Eccellenza, fino alla Lega Pro con Sant’Agata, Troina, Messina e Siracusa. Ovunque, il tecnico ha accumulato esperienza e costruito salvezze difficili e percorsi di crescita.

Un paese di calcio e vigneti

Nelle sue parole — riportate da Paolo Di Grazia nelle pagine de La Sicilia — Raciti descrive Mazzarrone come «un paese di 4.000 abitanti incastonato tra vigne che producono uva conosciuta in tutto il mondo». Un contesto agricolo e duro che si riflette sul campo: «Calcio e uva sono un binomio vincente: siamo reduci dalla vittoria casalinga del derby contro la Nebros e vogliamo restare in linea con i nostri obiettivi».

L’obiettivo? «Conquistare il prima possibile la salvezza e poi tentare la scalata alla zona playoff».

La forza del progetto e la corsa al Vittoria

Come evidenzia La Sicilia, Raciti parla di un progetto solido, sostenuto dalla società e da un impianto sportivo di buon livello: «Abbiamo una struttura ottima e un gruppo che sta crescendo».

Poi la corsa alla vetta: «Il Vittoria resta favorito, ma Atletico Catania, Modica, Avola e Messana possono rendere la loro vita difficile. Il Vittoria, nonostante il rallentamento, rientrerà nelle prime», afferma il tecnico, citato da Paolo Di Grazia su La Sicilia.

Il Mazzarrone, dunque, procede a fari accesi: radici profonde, ambizione misurata e un allenatore che predica equilibrio e realismo.

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Redazione