«Mai consegnati al Siracusa, accuse false»: la Vibonese risponde duramente a De Felice e Reggina
Con un comunicato ufficiale, l’U.S. Vibonese Calcio ha replicato duramente alle dichiarazioni rilasciate dal calciatore della Reggina 1914, Francesco De Felice, al termine della semifinale playoff disputata domenica 11 maggio 2025 allo stadio Granillo.
Secondo quanto affermato dall’attaccante amaranto, «la Vibonese si sarebbe consegnata al Siracusa» nella fase finale del campionato. Una frase che la società rossoblù ha definito «gravemente diffamatoria, priva di fondamento» e lesiva «non solo dell’integrità del club, ma anche dei suoi atleti, dello staff tecnico e dei valori della Lega Nazionale Dilettanti».
«Il Siracusa ha meritato sul campo»
Nel comunicato, la Vibonese respinge con forza l’accusa di aver falsato il campionato:
«Il Siracusa ha conquistato la promozione non grazie al risultato contro la Vibonese, ma in virtù della netta superiorità dimostrata negli scontri diretti proprio contro la Reggina», si legge nella nota.
Il club invita inoltre De Felice a rivedere attentamente le immagini della gara contestata, ribadendo che la squadra ha giocato con il massimo impegno:
«Ogni squadra, soprattutto in una semifinale playoff, scende in campo per vincere. Per noi si trattava di un’occasione importante anche in ottica ripescaggio, come dichiarato dal nostro presidente».
Accuse anche ai dirigenti amaranto
La nota della Vibonese va oltre le parole del calciatore, puntando il dito anche contro i massimi dirigenti della Reggina, accusati di aver tenuto «atteggiamenti intollerabili e inqualificabili» durante e dopo la partita, in presenza del commissario di campo e all’interno delle aree riservate dello stadio.
Richiesta di scuse e possibili azioni legali
«Le dichiarazioni del Sig. De Felice rappresentano la massima espressione di una mancanza di professionalità e rispetto che stride con la storia gloriosa della Reggina e della città di Reggio Calabria», prosegue il comunicato, concludendo con un messaggio netto:
«In attesa di scuse pubbliche da parte dell’interessato e della società Reggina 1914, ci riserviamo di intraprendere azioni legali e segnalare l’accaduto agli organi competenti per tutelare l’immagine della Vibonese, della città di Vibo Valentia e del calcio pulito».