Aperturedestra

La Nissa si lecca le ferite


Come riportato da La Sicilia, la sconfitta della Nissa nel derby contro il Gela impone una riflessione profonda. La squadra di Lello Di Napoli, nell’arco dei 90 minuti, ha prodotto un solo tiro in porta — quello di Agnello — neutralizzato senza affanni dalla difesa avversaria. Troppo poco, sottolinea La Sicilia, per una formazione che punta al vertice del campionato di Serie D e che lontano dal “Presti” continua a mancare di continuità e personalità.

Secondo quanto evidenziato da La Sicilia, le recenti trasferte hanno portato tre ko pesanti (Gela, Igea Virtus e Reggina) e un pareggio anonimo (Ragusa). Un trend che sta rallentando la corsa della Nissa in classifica, dove i punti persi fuori casa pesano più delle ambizioni dichiarate.

Una rivoluzione senza effetti immediati

La società, ricorda La Sicilia, durante l’estate aveva rivoluzionato l’organico con la volontà di colmare le lacune della scorsa stagione, quella che aveva impedito l’accesso ai playoff. Ma il cambio di passo non è ancora arrivato. La squadra fatica nella gestione del possesso, fatica nel costruire gioco e concede troppo nelle transizioni.

Di Napoli, nelle interviste riportate dal quotidiano, aveva sottolineato l’esigenza che la Nissa diventasse «una squadra», puntando su coesione, sacrificio, valori e rispetto della maglia. Ma a Gela, osserva La Sicilia, si è vista una formazione incerta, incapace di verticalizzare e poco lucida negli ultimi metri.

Serve una svolta immediata

La Nissa dovrà ora reagire subito: domani affronterà l’Athletic Palermo in trasferta e domenica ospiterà l’Acireale al “Tomaselli”. Al termine del girone d’andata mancano cinque gare (tre fuori casa e due tra le mura amiche) e il margine d’errore si assottiglia.

La speranza, conclude La Sicilia, è che dirigenti e staff tecnico compiano un’autocritica seria e costruttiva, così da individuare le soluzioni più opportune per rilanciare una squadra che ha il potenziale per lottare ai vertici, ma che in questo momento mostra limiti evidenti quando lascia il proprio stadio.

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Redazione